Il deputato dell’Italia dei valori, ex sindaco di Camposano, guida la “rivolta” dei componenti dell’Idv che chiedono “più democrazia interna nel partito”. Lo racconta il Corriere della Sera di oggi. Deputati e senatori della lista dell’ex pm di Milano chiedono “un congresso vero”, e “un leader che non sia ras che piazza amici e parenti nei punti nevralgici del partito”. Ed a guidare questa sorta di Aventino ci sarebbe proprio Franco Barbato, l’unico ad essere uscito allo scoperto ed a dichiarare i malumori dell’Italia dei valori. Domenica a Bologna si sono visti e “contati”. “ Il dissenso- scrive il Corriere della sera- nasce sulla gestione interna del partito, caratterizzata, come hanno denunciato in tanti, “da un familismo devastante”. Da qui, la proposta di sancire nello statuto “l’incompatibilità di cariche tra parenti” e di eliminare dal simbolo il nome di Antonio Di Pietro, affidando l’elezione del leader a primarie aperte a tutti gli iscritti. Barbato, che nella sua ricerca di sponde congressuali sta entrando in contatto con varie anime dell’Idv, ha preferito non forzare i toni: “Tonino, anche per il suo passato da magistrato, ha una cultura monocratica: io invece sono per costruire il partito dal basso”. Partita tutta da giocare. Un altro a cui guardano gli autoconvocati è Luigi De Magistris. Che però, a differenza di Barbato, non ha ancora scoperto le carte”.
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