lunedì 21 dicembre 2009

Barbato l'anti Di Pietro

Il deputato dell’Italia dei valori, ex sindaco di Camposano, guida la “rivolta” dei componenti dell’Idv che chiedono “più democrazia interna nel partito”. Lo racconta il Corriere della Sera di oggi. Deputati e senatori della lista dell’ex pm di Milano chiedono “un congresso vero”, e “un leader che non sia ras che piazza amici e parenti nei punti nevralgici del partito”. Ed a guidare questa sorta di Aventino ci sarebbe proprio Franco Barbato, l’unico ad essere uscito allo scoperto ed a dichiarare i malumori dell’Italia dei valori. Domenica a Bologna si sono visti e “contati”. “ Il dissenso- scrive il Corriere della sera- nasce sulla gestione interna del partito, caratterizzata, come hanno denunciato in tanti, “da un familismo devastante”. Da qui, la proposta di sancire nello statuto “l’incompatibilità di cariche tra parenti” e di eliminare dal simbolo il nome di Antonio Di Pietro, affidando l’elezione del leader a primarie aperte a tutti gli iscritti. Barbato, che nella sua ricerca di sponde congressuali sta entrando in contatto con varie anime dell’Idv, ha preferito non forzare i toni: “Tonino, anche per il suo passato da magistrato, ha una cultura monocratica: io invece sono per costruire il partito dal basso”. Partita tutta da giocare. Un altro a cui guardano gli autoconvocati è Luigi De Magistris. Che però, a differenza di Barbato, non ha ancora scoperto le carte”.

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