«Noi abbiamo una identità, una storia, il sud è un´idea viva. Il nord invece resta una espressione geografica». Dopo 160 anni Antonio Bassolino riscrive Metternich. Chiamando a raccolta l´orgoglio del meridione, il presidente della Regione, ormai prossimo alla fine del mandato, apre la sede della sua fondazione Sudd, stavolta effettivamente agibile, e scrive il manifesto del suo prossimo impegno politico, storico, culturale. Il profilo politico sembra sempre più ristretto al ridotto dei bassoliniani di buona volontà. Tre soci fondatori: Bassolino stesso (presidente), il vicesindaco Tino Santangelo, l´assessore comunale Valeria Valente. Il direttore: Diego Belliazzi. Il Consiglio di amministrazione: Mario Hubler, Ciro Cacciola, Luana Evangelista, Carmine Pinto, Ossorio, Assunta Pagliuca, Antonio Valiante, Enrico Pennella, Anita Biondi, Angela Cortese, Giovanna Martano, Gianfranco Nappi. Il comitato scientifico: Pietro Ciarlo, Fulvio Tessitore, Ennio Cascetta, Nicola Oddati, Roberto Esposito, Paola Coppola, Mauro Calise, Riccardo Marone, Teresa Boccia più i tre economisti extra Campania, il pugliese Gianfranco Viesti, il siciliano Mario Centorrino, il calabrese Mimmo Cersosimo, assessore nella giunta Loiero. Nel parterre tanti altri vecchi e nuovi amici: Andrea Cozzolino, Giulia Parente, Gabriella Cundari, Rachele Furfaro, Anna Maria Carloni, Antonio Marciano, Gioia Rispoli, Graziella Pagano, Michele Caiazzo, la cui rivista “Alfabeto democratico” diverrà organo trimestrale della Fondazione, Amelia Cortese Ardias, che porterà la collaborazione della fondazione intitolata al figlio Roberto, Enzo Avitabile, che legge nella fondazione «una visione lungimirante e che darà la possibilità di una politica aperta agli scambi culturali nell´area del Mediterraneo». Ecco dunque Sudd: da questo palazzo di fronte alla Federico II deve partire la riscossa del Mezzogiorno. Bassolino ne parla da tempo: «Non un partito», ma un progetto con «forze di sinistra che si pongano il tema del governo e forze di centro per sviluppare una autonomia del Mezzogiorno». Peccato che Veltroni proprio ieri abbia raccontato di aver conosciuto una militante siciliana che lascerà il Pd se andrà al governo con Lombardo. Si parla di Sicilia perché anche Campania e Calabria intendano. Ma Bassolino si ferma sull´isola: «Vedremo come evolvono le cose. Intanto c´è stata una violenta frattura nel centrodestra. Poi non mettiamo il carro davanti ai buoi. E lasciamo anche ai siciliani di decidere senza pressioni da Roma». Questo resta il succo: Bassolino non vuole più padroni, da Roma sono venute «palate e schizzi di fango, rappresentazioni di comodo, che ci volevano prigionieri di clientele e capibastone, le cose contro cui abbiamo combattuto per 15 anni». Il tutto in un discorso in cui riesce a non citare mai la «sillaba» Pd. A gennaio comunque si parte: prima seduta del CdA, che fisserà le quote di iscrizione, da 60 a 120 euro, per «amici della Fondazione» e «soci benemeriti», poi primo appuntamento per la presentazione del libro di Giovanni De Luna, “Le ragioni di un decennio”, sugli anni ´70. Intanto Bassolino passerà il Natale in Terra Santa, invitato dal leader palestinese Abu Mazen. Non senza aver lasciato un messaggio anche al governo sul recente decreto legge per i rifiuti: «Appare singolare che il prezzo del termovalorizzatore di Acerra venga fissato dal decreto legge. Innanzitutto perché si tratta di un bene che oggi è di proprietà privata, e poi perché non si evince il criterio in base al quale quel prezzo viene determinato». Insomma, la Regione vuol vederci più chiaro. Intanto nel centrodestra Nicola Cosentino è ancora attivissimo. Ieri ha fatto visita a “Alleanza di popolo”, cartello costituito da Alleanza democratica, Noi consumatori e Pensionati. Siamo nell´area delle liste collaterali al Pdl, con le quali Cosentino e i suoi vinsero le provinciali in primavera. Dice chiaramente Luigi Cesaro, presidente a Piazza Matteotti: «Io ho fatto da apripista rispetto all´obiettivo della Regione». Come dire che Cosentino per lui resta il candidato più logico. E il sottosegretario insiste: «Il candidato lo sceglieremo insieme. Indipendentemente se sarò io un altro, cambieremo la Regione». (di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli)
2 commenti:
Caro Bassolino cerca di guardare da un'altra parte! I danni da noi non mancano, bastano e avanzano.
Sì, vai via Bassolino, che quelli della destra ti vogliono sostituire con Cosentino...
Ma per piacere, per piacere proprio...
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