venerdì 3 settembre 2010

Consorzi, i dipendenti chiedono aiuto alla camorra

I dipendenti dei consorzi di bacino di Napoli e Caserta per la raccolta differenziata, ancora ieri hanno inscenato proteste, blocchi stradali e occupazioni. In mattinata, nel capoluogo campano il traffico è andato in tilt a causa di una manifestazione in via Caracciolo, dove un centinaio di persone hanno dato luogo a un corteo durante il quale non sono mancati momenti di tensione con le forze dell’ordine. La polizia ha sospinto i partecipanti, che avevano bloccato la sede stradale, ai lati della carreggiata. Sul tavolo, ancora una volta, il problema dei mancati stipendi. I manifestanti lamentano il mancato pagamento delle spettanze di diversi mesi, e i licenziamenti attuati in diverse strutture: a Benevento sono stati messi in cassa integrazione, mentre a Caserta e Napoli sono partiti i licenziamenti. Via Caracciolo non è stata l’unico obiettivo dei dipendenti inseriti nelle liste dei consorzi di bacino. In tarda mattinata, i manifestanti hanno occupato la sede del Pdl in piazza Bovio: al momento dell’irruzione, nei locali era presente il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro. Sono in corso indagini, da parte della Digos di Napoli guidata da Filippo Bonfiglio, per individuare i responsabili dell’occupazione stradale. Dopo l’occupazione della sede Pdl, le proteste sono andate avanti. Alle 18,30 i dipendenti dei consorzi di bacino hanno presidiato Palazzo Matteotti chiedendo un incontro con il presidente della Provincia. Quest’ultimo, però, impossibilitato per motivi istituzionali ha delegato alcuni suoi rappresentanti per presenziare all’incontro. La decisione non è andata giù ai manifestanti, che hanno deciso di inscenare una nuova protesta a pochi metri dalla questura e dal comando provinciale dei carabinieri. Proprio i militari, guidati nell’intervento dal capitano Melissa Sipala, sono intervenuti per riportare la calma. Non sono stati gli scontri con le forze dell’ordine — che si sono limitate ad effettuare azioni di sospingimento — a dare risalto alle proteste di ieri. Ciò che ha dato enfasi alle manifestazioni è stata una «lettera aperta alla camorra» scritta, con chiari intenti provocatori, dai sindacati Slai Cobas, Uap, Cesil, Rdb, Fesica Confsal, Sindacato Azzurro. Il leader delle organizzazioni, Vincenzo Guidotti, ha diffuso il documento col quale si chiede l’interessamento della criminalità organizzata alla questione dei dipendenti dei consorzi di bacino. Nella lettera, acquisita dalle forze dell’ordine, si fa esplicita richiesta ai clan per «un avanzamento di carriera, un trasferimento alla Provincia o alla Regione, un aumento in busta paga». Il fronte dell’ordine pubblico, dopo le manifestazione di ieri è tutt’altro che risolto. E’ previsto per stamattina alle 9 in piazza Dante un corteo degli ex corsisti iscritti al progetto regionale Bros, i quali hanno incontrato prima dell’estate esponenti istituzionali ricevendo alcune rassicurazioni. Queste, dicono, non hanno ancora trovato riscontro. Ai 4mila partecipanti al progetto Bros si aggiungeranno, a breve, gli oltre 3mila iscritti ai progetti Priorita e Oriento (gestiti dalla Provincia), che come gli altri percepivano una cifra mensile erogata dall’ente pubblico. (di Stefano Piedimonte da il Corriere del Mezzogiorno)

1 commento:

Anonimo ha detto...

a pensare che i dipendenti di terra delle sirene, soltanto per un giorno di ritardo hanno scioperato qualche settimana fa!!!!