mercoledì 1 settembre 2010

Minori scomparsi da Angela Celentano a Denise Pipitone

Hanno nomi noti, come Angela Celentano (foto) o Denise Pipitone, ma anche ormai quasi dimenticati come Santina Renda o Domenico Nicitra. Sono i minori scomparsi inseriti nell'archivio delle ricerche della divisione speciale del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato. Un elenco di circa 10 mila persone, dal 1974 al marzo scorso, ancora da rintracciare, la maggior parte delle quali straniere. La fascia d'età più consistente è quella tra i 15 e i 18 anni: ragazzi che si allontanano volontariamente da casa o dalla comunità che li ospita, molti i rom che accompagnati in istituto fanno poi perdere le loro tracce. Angela Celentano 3 anni, scomparsa sul Monte Faito il 10 agosto 1996 dov'era in compagnia dei genitori e di altre persone appartenenti ad una comunità, evangelica, oggi, avrebbe 18 anni. I suoi genitori – Catello e Maria - non si sono mai arresi, come Piera Maggio, madre di Denise Pipitone che scrive una lettera ai leader dei 27 paesi membri Ue: «Istituite una task force internazionale per le ricerche». Sono passati sei anni: Denise Pipitone, che di anni ne aveva quattro, sparì nel nulla il primo settembre del 2004 da Mazara del Vallo (Trapani). In questa ricorrenza la madre della bambina, Piera Maggio, ha spedito una lettera aperta ai capi di Stato dei 27 paesi membri dell'Unione europea: «Sono momenti difficili per la madre oggi - si legge nel blog dedicato a Denise - dover rivivere il ricordo e l'angoscia dei primi giorni senza la sua bambina». In una lettera la donna scrive a tutti i capi di stato e di governo dell'unione, di tutti i 27 paesi membri, facendo recapitare la stessa comunicazione presso ciascuno di loro, re o presidenti, primo ministro o cancelliere, attraverso i canali ufficiali della stampa o delle relative segreterie. Nel documento tradotto in inglese per essere più facilmente comprensibile all'estero, Piera Maggio chiede alle autorità europee di costituire una task force internazionale sotto la diretta supervisione dei capi di stato, per le ricerche dei minori scomparsi e l'individuazione di linee guida e iniziative internazionali in collaborazione con i media, in modo da contrapporsi ai rapimenti di bambini. La donna si rivolge a loro «interpretando il senso dell'unione europea come quella straordinaria coesione» che permette di vedere in loro i suoi rappresentanti e non «quelli di una nazione straniera». Piera Maggio auspica che tutti i bambini siano considerati «intoccabili» e che «nessuno possa rapire un bambino in Polonia perché sarebbe cercato in Francia come se fosse un bambino francese e viceversa». Tutto ciò per realizzare interventi «mirati» su larga scala, evitando la frammentazione territoriale delle ricerche che di fatto ne impedisce in molte circostanze un esito positivo.

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