Sorrento - Le modalità dell'agguato in cui è rimasto ucciso il sindaco di Pollica (Salerno), Angelo Vassallo, sarebbero tipicamente camorristiche. Lo si apprende da fonti investigative. Il primo cittadino, infatti, è stato atteso in un luogo appartato, una buia stradina che porta alla frazione di Acciaroli, è stato costretto a fermarsi, pare, a causa di un'auto che gli sbarrava la strada, ed è stato ucciso con una scarica di nove colpi di pistola. Un metodo che, ad una prima analisi, farebbe pensare a un delitto deciso negli ambienti della criminalità organizzata. Sarebbe per questi motivi che gli atti dell'inchiesta sull'omicidio, dalla Procura di Vallo della Lucania passano alla Direzione distrettuale antimafia di Salerno. I documenti saranno subito trasferiti. “L'omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, - afferma Rosario Fiorentino, Presidente della Commissione Trasparenza del Comune di Sorrento - è un gesto brutale e di stile camorristico sul quale bisogna fare immediatamente luce. La zona del Cilento sembrava essere un’area nella quale la le armi della camorra non avessero falciato vite umane responsabili di resistere, ma questo omicidio costringe tutti noi amministratori pubblici probabilmente a rivedere queste analisi. Il primo pensiero va alla famiglia di Angelo Vassallo, che ha condiviso con lui anche la passione per la tutela di quel territorio, alla quale interpretando i sentimenti di tutti i componenti della commissione trasparenza invia la solidarietà più convinta. Auspica che la società civile assicuri il proprio impegno e sostegno per aiutare in ogni modo gli inquirenti a scoprire gli autori ed i mandanti. Ci aspettiamo indagini rapide ed accurate che riescano a stabilire i motivi dell'agguato, se ci fossero state delle minacce in precedenza e se tutte le misure di sicurezza e di controllo personali e del territorio siano state adeguate al grido di denuncia e di dolor espresso dai familiari.”
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