I comunisti con le Tod’s e la Mercedes

Vico Equense - Ieri un amico socialista, mi ha raccontato di aver incontrato un comunista vero. Tra una chiacchiera e l’altra, la discussione si è poi spostata sui “miglioristi”. I miglioristi. E chi se li ricordava più. I comunisti “di destra”, che chiamati a scegliere tra la tradizione marxleninista e quella socialista, rispondevano di preferire, e molto, la seconda alla prima. Ideologicamente parlando, i “miglioristi” erano più vicini al riformismo di Bettino Craxi che a Enrico Berlinguer. Se oggi c'è un “migliorista”, Giorgio Napolitano, alla presidenza della repubblica, non è perché ai “miglioristi” sia stata perdonata l'eresia socialista e craxiana degli anni ottanta, ma perché nessuno vuole un postcomunista di stretta osservanza berlingueriana al Quirinale. Fatta questa breve premessa, la mia domanda è un'altra: è giusto che chi si professa comunista e vada in giro con il pugno chiuso cantando "bella ciao", poi abbia la Mercedes, giri con il Rolex al polso e le scarpe Tod’s? A tutti piacciono le cose belle ma chi sposa una causa come quella politica, almeno per etica, per dignità, per rispetto della storia che ha contribuito a far nascere quell'idea dovrebbe essere minimamente coerente. Vi professate comunisti? Fatti vostri, andate in giro con il Pandino sgarrupato, buttate l’ iPhone e andate a stare in un bel monolocale in affitto, se avete bisogno di vestirvi... il mercatino dell'usato andrà benissimo.

Vestivamo (quasi tutti) alla maoista