Fonte: di Fabrizio Geremicca da il Corriere del Mezzogiorno
«Velardi cura la campagna elettorale di Lettieri perché è il garante dell’accordo tra Bassolino e il Pdl». «I miei elettori non capirebbero un comizio insieme ad Andrea Cozzolino». «Si chiude un ciclo, quello bassoliniano». «Sui rifiuti Antonio Bassolino ha sprecato milioni di euro senza risolvere nulla». Parole di Luigi de Magistris che spesso, nelle ultime settimane, prima e dopo il voto che lo ha proiettato al ballottaggio con Gianni Lettieri, ha lanciato strali particolarmente acuminati nei confronti del centro sinistra che ha governato in Campania dalla metà degli anni novanta a ieri. Di Bassolino, insomma, e di quelli che, con approssimazione giornalisticamente efficace, sono stati definiti appunto i bassoliniani. A dieci giorni dalla sfida decisiva con Lettieri, però, proprio i voti del centrosinistra, compresi quelli di chi ha lavorato fianco a fianco con l’ex governatore, potrebbero risultare determinati. Come si regoleranno quelli del Pd, bassoliniani e no? Qualcuno evade la domanda, forse con un po’ di imbarazzo. Altri annunciano che voteranno per de Magistris, chi con più convinzione, chi con meno. Tutti però chiedono all’ex pm di abbassare i toni.
Non si sbilanciano Teresa Armato e Riccardo Marone, che sono stati tra i più stretti compagni di strada dell’ex governatore regionale. «Proprio oggi — dice Armato — c’è una riunione del partito. Non mi pare il caso di rendere ora dichiarazioni personali». Quanto all’ex vicesindaco, si trincera dietro il ruolo di presidente di Bagnolifutura: «Poiché occupo un ruolo di vertice in una società controllata dal Comune, sarebbe scorretto se rivelassi a chi andrà la mia preferenza». Mario Hubler, che invece di Bagnolifutura è il direttore, non si nega al taccuino. Dice: «Mi sento una persona di centrosinistra e non ci sono santi che possa votare per la destra». Una scelta sicuramente sofferta, perché, ricorda Hubler, «pochi mesi fa, come Bagnolifutura, querelai de Magistris. Aveva detto che qui c’è una commistione tra criminalità politica ed affaristica. Mi spiace si sia trincerato dietro l’immunità parlamentare». Rapporti, insomma, tutt’altro che idilliaci. Diego Belliazzi dirige la Fondazione Sudd ed è considerato un bassoliniano doc. Facile immaginare l’effetto che su di lui abbiano avuto le dichiarazioni dell’ex pm sulla precedente esperienza del centrosinistra napoletano. Alle urne voterà de Magistris, ma gli chiede più generosità nel giudicare la vicenda bassoliniana. «In un contesto bipolare e di ballottaggio non posso che sostenere l’ex pm, il quale tra l’altro, innegabilmente, pone il tema importante della riforma della politica. Mi piacerebbe, però, che avesse la capacità di valutare in maniera più articolata l’esperienza di Bassolino, quella che si dipana dalla metà degli anni novanta alla conclusione della stessa». Voterà de Magistris pure Antonio Marciano. «Nella mia vicenda politica — dice — ha sempre prevalso la visione complessiva. Tra due domeniche dobbiamo decidere se lasciare la città a questa destra napoletana e campana, con tutto quello di negativo che rappresenta, oppure se costruire un nuovo centrosinistra. Anche per questo mi impegno, ogni giorno, a non ascoltare toni e giudizi frettolosi, da parte di de Magistris, che non hanno a che vedere con la nuova pagina che bisogna costruire». Infine, ecco Edoardo Cicelyn, il direttore del museo Madre: «Voterò de Magistris mettendomi le mani nei capelli che non ho. Non ci sono alternative. Non apprezzo chi si astiene, perché la mia cultura politica è diversa. Non potrò mai votare a destra. Mi auguro che, superata la campagna elettorale, l’ex pm capisca che non può governare questa città aizzandola di continuo contro qualcuno o qualcosa».
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