Dopo la batosta elettorale si assiste, quasi quotidianamente, alle performance dei maitre-à-penser democratici che esaminano il caso Napoli e Provincia. E’ di ieri quella di Nicola Latorre, vicecapogruppo dei senatori pd, fedelissimo dalemiano. «Il Pd – spiega - in città è nato male o forse non è mai nato. L'esperienza di Napoli non ha visto alcuno scatto e l'assenza del Pd si vede in questo: ridotto a una federazione di correnti che non è riuscita a rispondere alla domanda impetuosa di rinnovamento dei napoletani. Ed ecco l'effetto deflagrante della vittoria dell’ex pm. Ora quindi è ora di cominciare, non ricominciare, partendo dal lavoro del sindaco de Magistris a cui dobbiamo dire grazie». Vi risparmio il resto dell’intervista rilasciata al quotidiano il Mattino… Insomma, per superare questo momento di difficoltà bisogna cambiare. Bella scoperta! A me sembra che questo denoti la volontà di perpetuare i vecchi schemi e le vecchie liturgie, dando l'impressione (il contentino agli illusi) di stare a lavorare per cambiare tutto, per non cambiare nulla… Se non c'è autocritica sul passato non si ha il diritto di parlare del futuro.
sabato 11 giugno 2011
Il PD canta come la Mannoia: come si cambia, per non morire...
Dopo la batosta elettorale si assiste, quasi quotidianamente, alle performance dei maitre-à-penser democratici che esaminano il caso Napoli e Provincia. E’ di ieri quella di Nicola Latorre, vicecapogruppo dei senatori pd, fedelissimo dalemiano. «Il Pd – spiega - in città è nato male o forse non è mai nato. L'esperienza di Napoli non ha visto alcuno scatto e l'assenza del Pd si vede in questo: ridotto a una federazione di correnti che non è riuscita a rispondere alla domanda impetuosa di rinnovamento dei napoletani. Ed ecco l'effetto deflagrante della vittoria dell’ex pm. Ora quindi è ora di cominciare, non ricominciare, partendo dal lavoro del sindaco de Magistris a cui dobbiamo dire grazie». Vi risparmio il resto dell’intervista rilasciata al quotidiano il Mattino… Insomma, per superare questo momento di difficoltà bisogna cambiare. Bella scoperta! A me sembra che questo denoti la volontà di perpetuare i vecchi schemi e le vecchie liturgie, dando l'impressione (il contentino agli illusi) di stare a lavorare per cambiare tutto, per non cambiare nulla… Se non c'è autocritica sul passato non si ha il diritto di parlare del futuro.
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