martedì 24 giugno 2014

Gioco d’azzardo: più tasse ai locali con videopoker

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Vico Equense - E’ meglio spendere i soldi per pagare le tasse soprattutto se “scontate” che invece “gettarli” nelle slot machine a caccia di una vincita milionaria che somiglia spesso a un’oasi nel deserto della crisi che strangola famiglie e pensionati. Soprattutto se si tratta di un commerciante che ha deciso di lasciare fuori dal proprio negozio la “macchinetta” della discordia che alleggerisce le tasche e rende pesanti le coscienze. Potrebbe sembrare uno slogan di una campagna contro i “furbetti” che eludono il Fisco. Eppure, a Vico Equense, c’è anche dell’altro. C’è ad esempio un provvedimento, votato dalla giunta municipale su indicazione dell’assessore al bilancio Antonio Di Martino, che prevede corpose decurtazioni dell’Imu - l’imposta municipale propria sugli immobili - a favore delle attività che decidono di non ospitare nei propri locali le slot machine. In particolare, il taglio ammonta a circa il 3% sulle vecchie aliquote (fissate a 10,45 per mille) previste dal Comune di Vico Equense nel 2012 e va a inglobare anche i locali fittati (la categoria contempla riduzioni anche per le attività classificate C1, C3 e A10). Un modo come un altro sia per lanciare un messaggio sociale, di lotta al gioco d’azzardo. E anche per tentare di arginare il caro dei fitti e la desertificazione commerciale. «Abbiamo ritenuto fondamentale riflettere sull’emergenza sociale legata all’esplosione di un fenomeno incisivo come quello dovuto alla febbre da slot machine - dichiara l’assessore al bilancio del Comune di Vico Equense, Antonio Di Martino -. Vogliamo prevedere dei sensibili tagli per le imposte a favore di quella fetta di commercianti che non offre sponde a questi giochi e giochetti che vengono ormai utilizzati oltremisura da giovanissimi e anziani. C’è gente che spende nelle slot stipendi interi e pensioni. E dunque bisogna tentare di intervenire, al più presto. La situazione rischia di collassare e dunque non si poteva restare insensibili». Da qui la decisione di lavorare sul caso e lanciare l’iniziativa che, indubbiamente, è destinata a far discutere.
 
Il taglio dell’Imu dovrà passare al vaglio del consiglio comunale dove il sindaco Gennaro Cinque e l’assessore Di Martino possono puntare su una larga maggioranza. La riduzione dell’Imu riguarda anche i locali in fitto. Si tratta di un intervento finanziario legato alla volontà dell’amministrazione di Vico Equense di fornire una valvola di sfogo ai titolari delle attività e ai conduttori. «Ovviamente - dichiara l’assessore al bilancio - avremmo voluto pure prevedere qualche sgravio più consistente ma è una fase delicata». Certo. Il momento è difficile. Sbarcare il lunario diventa sempre più un’impresa. Non solo per chi è a caccia di un lavoro. Ma anche per i Comuni che devono fronteggiare quotidianamente i tagli a raffica imposti da un governo che non sembra voler mollare la presa sui contribuenti. E soprattutto dopo l’introduzione della Iuc, l’imposta unica municipale. Una “service tax” – composta da Imu, Tasi e Tari - che sta facendo girare la testa ai ragionieri delle amministrazioni e ai commercialisti. «Ma - sorride Di Martino - non dimenticate gli assessori... Non è semplice, ma facciamo il massimo».

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