Ora il governatore chiarisce: entro aprile il nostro piano, fondo di garanzia triennale
Fonte: Fulvio Scarlata da Il Mattino
«Entro aprile metteremo in campo la nostra proposta per 50mila assunzioni nella pubblica amministrazione, definendone nel merito i contenuti e accogliendo critiche e osservazioni»: Vincenzo De Luca si affida ad una nota della Regione per chiarire che fa sul serio. Precisando che il percorso che immagina non è quello di sfornare nuovi contratti, quanto di «promuovere una formazione professionale mirata», su cui la Regione ha competenza, finalizzata alla successiva stabilizzazione dei lavoratori negli enti pubblici. Da molti è stato preso come l'ennesimo annuncio, quello delle 50mila nuove assunzioni. A Palazzo Santa Lucia, tuttavia, si è capito che la politica degli annunci conduce a disastri. L'idea è invece di dare risposte «con una proposta concreta, difficile ma non fantasmagorica – si spiega - d'altra parte in tanti hanno votato per un qualcosa disconosciuto, come il reddito di cittadinanza, noi invece offriamo lavoro». Le critiche, articolate, alla proposta sono arrivate da Oscar Giannino sul Mattino sottolineando che i contratti nella pubblica amministrazione sono nazionali, inoltre la Regione è come se accendesse una cambiale che poi scarica sui contribuenti pubblici. E non può essere una Regione a dare risposte al bisogno di lavoro al Sud, ma nuove politiche nazionali. Temi su cui si concentra la risposta di De Luca:
«Noi vogliamo promuovere una formazione professionale mirata, nell'ambito delle competenze della Regione - scrive in una nota - Vogliamo mettere in campo un fondo di garanzia triennale per formare le figure necessarie alle pubbliche amministrazioni e coprire i posti necessari sulla base dei vuoti nelle piante organiche riscontrati dalla ricognizione effettuata, offrendo tempi congrui per prendere definitivamente in carico il nuovo personale». Le assunzioni, si spiega, saranno per tutti. «Le aree di povertà estrema richiedono altri interventi di carattere nazionale - sottolinea il governatore – Ma non possiamo rimanere a contemplare nell'impotenza della politica il fiume di giovani che vanno via dalla Campania per trovare lavoro». Dal punto di vista tecnico, a ottobre la Campania ha firmato un protocollo d'intesa con il governo diventando Regione pilota per l’ attuazione della riforma Madia della pubblica amministrazione in relazione a turnover e digitalizzazione. Un documento non formale, che si basa su alcuni dati certi: sui 270mila dipendenti delle pubbliche amministrazioni in Campania, 60mila hanno più di 60 anni, quindi entro cinque anni andranno in pensione. I tre quarti dei posti dei pensionandi, 45mila unità, sulla base della legge finanziaria, possono essere coperti con nuove assunzioni. La Regione ha avviato un censimento nelle pubbliche amministrazioni campane per individuare quale è il fabbisogno. L'idea è di evitare alle singole amministrazioni, per esempio ai singoli Comuni, di bandire mini-concorsi per uno o due posti, con alti costi e tempi prolungati, ma di fare un mega concorso regionale per le diverse figure professionali da coprire. Mettere a disposizione, come «formazione professionale», fondi per assumere immediatamente le nuove figure con contratti part time e retribuzioni che passano dai 900 euro del primo anno ai 1300 del terzo anno. Nel frattempo si libereranno i posti dei pensionati che possono essere coperti stabilmente con personale che, nel frattempo, ha acquisito competenze professionale. Il sistema che si vuole utilizzare è lo stesso di quello utilizzato per i fondi europei; i Comuni senza risorse professionali per predisporre progetti esecutivi e accedere ai finanziamenti europei sono stati aiutati dalla Regione che ha messo a disposizione propri tecnici e propri fondi, in modo da non perdere le risorse messe a disposizione da Bruxelles. Il supporto che De Luca vuole dare risponde alla stessa logica di aiutare le autonomie locali dando una risposta immediata al bisogno di lavoro che c'è in Campania.
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