Bruno Discepolo e Giuseppe Guida |
Fonte: Il Mattino
Caro direttore, nei giorni scorsi ho ricevuto auguri e sollecitazioni da più parti. Attilio Belli nel suo editoriale del Corriere del Mezzogiorno si è augurato una velocizzazione futura nella pianificazione urbanistica e territoriale. Giuseppe Guida, dalle pagine di Repubblica, mi chiede da dove partire, nella mia nuova veste di assessore al Governo del territorio della Regione, nel formulare i temi di una possibile agenda urbanistica. Di cui, peraltro, lui stesso prova ad enunciare un elenco di titoli e questioni più urgenti. Evidentemente non si può che partire da quanto fatto fin'ora. Da quando si è insediata, la giunta guidata da Vincenzo De Luca ha dovuto affrontare numerose emergenze, da quelle economico-finanziarie alle criticità legate al comparto della sanità, al problema di riattivare cantieri e opere, come nel settore dei trasporti. Nell'ambito delle deleghe attribuite al vicepresidente Bonavitacola, ulteriori urgenze hanno riguardato criticità in materia ambientale, dalla gestione del problema delle ecoballe al riavvio del ciclo dei rifiuti. Ciò non di meno, alcuni passi importanti sono stati compiuti, sia sotto il profilo della pianificazione paesaggistica che, soprattutto, sulla sperimentazione di metodologie innovative, come nel caso della redazione di masterplan a cui affidare il compito di attivare processi trasformativi e nuove forme di partenariato pubblico-privato. È evidente che occorre andare avanti, aggredire anche altre questioni che reclamano risposte o iniziative specifiche, riprendere un dialogo proficuo con gli attori presenti sul territorio, le forze sociali, economiche, culturali e tecnico-professionali. A partire da un necessario aggiornamento del quadro normativo, che oggi regola nella nostra regione la materia edilizia e quella urbanistica.
Dove occorrono alcuni correttivi, adeguamenti a sopraggiunte disposizioni di legge, e più di ogni altro uno sforzo ulteriore di semplificazione. Tenendo insieme i due obiettivi, della ripresa delle attività economiche nel comparto delle costruzioni e quello della razionalizzazione e modernizzazione della strumentazione normativa regionale. Consapevoli che, ancora oggi, solo un numero limitato di Comuni campani (circa una settantina su 550) è dotato di Piano urbanistico comunale, vanno messe in campo misure di incentivazione, anche finanziaria, così come di penalizzazione per gli Enti inadempienti sul versante della pianificazione. Un'ulteriore sfida riguarda la redazione del Piano paesaggistico, di concerto con il Mibact, riuscendo - come accennato in precedenza - a coniugare la tutela e la salvaguardia dei territori con ipotesi di sviluppo, anche per singoli ambiti, attraverso la contestuale definizione, per mezzo di masterplan d'area, di progettualità esemplari e programmi pilota. L'elenco potrebbe essere ancora più lungo, ma è evidente che il tempo a disposizione è limitato ed anche solo avviare alcune riforme, sul piano legislativo, o concludere piani e progetti, prima della fine della consiliatura, sarà una sfida ne semplice ne scontata. Il successo, o meno, nel portare avanti questa ipotetica agenda non dipenderà certo dalle sole capacità dell'assessore al ramo ma dalla condivisione, consenso e partecipazione attiva di tutti i soggetti e i territori coinvolti, in una prospettiva di rilancio e sviluppo della Campania.
*Assessore al Governo del Territorio della Regione Campania
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