lunedì 25 giugno 2018

Grande fuga dalle urne in Campania vincono civiche e centrodestra

Fonte: Paolo Mainiero da Il Mattino

Vincono le liste civiche, segnano il passo gli schieramenti tradizionali a dimostrazione che la politica richiede nuove formule e che, soprattutto, i cittadini sono stanchi delle vecchie categorie. Benché, va detto anche questo, dietro le civiche spesso si nascondono politici di lungo corso che si riciclano sotto nuovi simboli. Da Torre del Greco a Cercola, da Quarto a San Giuseppe Vesuviano, da Volla a Brusciano, a Forio, è un trionfo dei sindaci sostenuti dalle civiche. Solo a Qualiano (ha vinto il centrodestra) e a Pontecagnano (si è imposto il centrosinistra) la sfida si è giocata tra le due coalizioni. Svolta clamorosa ad Avellino, dove il candidato del M5s Vincenzo Ciampi sorpassa in rimonta Nello Pizza del centrosinistra. Per i cinque stelle è una vittoria storica, la prima in un capoluogo di provincia in Campania. Dal ballottaggio, e più in generale dal turno amministrativo, esce con le ossa rotte il Pd, vittima di divisioni e scelte scellerate: la sconfitta in una roccaforte come Avellino è destinata a pesare sul partito, che non ha motivi di consolazione se non la vittoria a Pontecagnano, strappata al centrodestra. Un centrodestra che, grazie allo zoccolo duro di Forza Italia, regge e riesce anche a vincere: al primo turno aveva strappato Afragola al Pd e aveva conquistato Ottaviano e Maddaloni. Ieri, ha vinto a Castellammare, pure strappata al centrosinistra.


L'ASTENSIONISMO 
Ma un primo dato che salta agli occhi è la bassissima affluenza alle Già alto al primo turno, l'astensionismo è cresciuto a dismisura soprattutto nei comuni più grandi. La disaffezione è capillare. Ad Avelline circa il 50 per cento dei votanti ha disertato le urne. Peggio, se possibile, è andata a Torre del Greco e Castellammare dove la campagna elettorale si è svolta in un clima di veleni e dove le divisioni tra i partiti e negli schieramenti hanno finito per allontanare gli elettori. Torre del Greco ha fatto segnare il punto più basso della sua storia: alle 12 aveva votato il 6,6 per cento, alle 19 il 14,50, alle 23 il 24,73 (oltre venti punti in meno rispetto al primo turno). Medesime dinamiche a Castellammare (dal 62,4 al 35,1) e a Quarto (dal 46,6 al 31,07). Ad Avellino si è scesi dal 71,2 al 50,3. Crollo anche a Cercola, con venti punti in meno: da 62 a 42,2. Più contenuto il calo a Qualiano: da 72,7 a 61,8. In Campania, l'affluenza maggiore si è avuta a Pontecagnano con il 62,65, pur nove punti in meno rispetto al primo turno.
TORRE DEL GRECO 
Il nuovo sindaco è Giovanni Palomba: figlio d'arte (il padre Franco, democristiano, fu primo cittadino a cavallo tra gli anni '80 e '90), alla guida di una coalizione di liste civiche, ha sconfitto Luigi Mele del centrodestra. Già al primo turno Palomba si era imposto nettamente, doppiando il suo avversario. La scelta degli altri candidati di non schierarsi e di non dare indicazione di voto, da un lato ha agevolato l'astensionismo, dall'altro ha favorito Palomba. Per Torre del Greco si apre una pagina nuova ma piena di incognite, Sulle elezioni pesa l'inchiesta sul voto di scambio aperta dalla Procura di Torre Annunziata dopo la diffusione di un video di Fanpage dal quale emergerebbe una presunta dazione di denaro in cambio di voti a favore di un candidato di una delle liste di Palomba. Sul piano politico, c'è da capire come Palomba riuscirà a convivere con un folto gruppo di consiglieri comunali transitati dal centrodestra e che furono già decisivi nella caduta dell'ex sindaco Ciro Borriello (ormai senza maggioranza si dimise prima di essere arrestato per una inchiesta sui rifiuti per la quale è a processo). Fra l'altro, il nuovo sindaco dovrà gestire anche il sostegno neanche tanto nascosto ottenuto dal Pd che, assente alle elezioni per la incapacità di presentare la lista, ha fatto convogliare sulle civiche di Palomba i suoi voti. In nottata, a festeggiare il nuovo sindaco si è precipitata anche la consigliera regionale Loredana Raia e non è escluso, come già si sussurra, che esponenti del Pd possano entrare in giunta. Infine, non è da sottovalutare un dato: al primo turno. Palomba ottenne 14.153 voti, al ballottaggio si è fermato a 9.327; Mele è invece passato dai 6.163 voti di due settimane fa ai 7.294 di ieri. Dunque, Mele cresce ma la forte astensione lo penalizza; Palomba cala, segno che neanche tutti i suoi elettori del primo turno lo hanno votato al ballottaggio. Insomma, al di là del successo, il nuovo sindaco avrà più di un nodo da sciogliere per amministrare una città abbandonata e sfiduciata come dimostra la diserzione delle urne.
CASTELLAMMARE 
C'era particolare attesa per la sfida che vedeva di fronte Gaetano Cimmino del centrodestra e Andrea Di Martino, un iscritto al Pd che si è candidato alla testa di una coalizione civica e che aveva staccato il biglietto per il ballottaggio distanziando di poco più di cento voti il dem Massimo De Angelis. Nonostante l'incertezza sul destino dei voti in libera uscita dal centrosinistra, che si pensava potessero confluire su Di Martino, Cimmino ha subito staccato il suo avversario. Del resto, la scarsa affluenza aveva fatto già intuire che la partita avrebbe preso una piega ben precisa: solo una vasta partecipazione avrebbe potuto favorire la rimonta dello sfidante. Cimmino ha vinto con il 54,5 e poco più di 10mila voti contro il 45,45 di Di Martino, che comunque conquista mille preferenze in più rispetto al primo turno. Dunque, Castellammare volta pagina: dopo le due amministrazioni di centrosinistra finite anzitempo per gli immancabili dissidi interni al Pd, il centrodestra torna alla guida della città.
ALTRI COMUNI 
A Qualiano, dopo l'inquietante episodio di venerdì sera quando, durante la chiusura della campagna elettorale, sono stati esplosi colpi di arma da fuoco, Raffaele De Leonardis del centrodestra con il 54,09 ha sconfitto Ludovico De Luca (fermo al 45,9) del centrosinistra, al quale non è bastato il sostegno della Lega. A Cercola vince Vincenzo Fiengo, candidato di una coalizione di centrosinistra ma senza il Pd. Fiengo ha battuto Giorgio Esposito, sostenuto da Forza Italia e da liste civiche. Proprio le civiche sono state le vere protagoniste dei ballottaggi. A Brusciano, vittoria di Giuseppe Montanile su Carmine Esposito; a Forio d'Ischia, Francesco Del Deo vince su Stanislao Verde; a Quarto Antonio Sabino sconfigge Davide Secone; a San Giuseppe Vesuviano la sfida si è svolta tutta nell'area di centrodestra tra Vincenzo Catapano e Antonio Agostino Ambrosio, con il primo netto vincitore: 72,5 a 27,45. Civici contro anche a Volla, con Pasquale Di Marzo che batte Andrea Viscovo. In provincia di Caserta, a Orta di Atella successo del civico Andrea Villano su Vincenzo Gaudino del centrosinistra.

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