sabato 23 giugno 2018

Le Costiere amalfitana e sorrentina rischiano di "scoppiare"

Sovraffollamento e gentrificazione dietro l'angolo: lettera di Ingenito (Abbac) a Questori e Prefetti 

Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina con il rischio di sovraffollamento e gentifricazione. Con una lettera inviati ai sindaci della Costiera Amalfitana e della Penisola Sorrentina, al Gai Terra Protetta, e per conoscenza ai questori e prefetti di Salemo e Napoli, l'Abbac propone un approfondimento sul fenomeno delle locazioni brevi che rischia di esplodere gentifricazione come già avvenuto a Barcellona e nelle Baleari con una mancata tutela verso consumatori e una concorrenza sleale nei confronti degli operatori che hanno presentato scie amministrative con le regolarità tecniche urbanistiche e igienico sanitario. «Il diritto sancito dalle nostre leggi nazionali di disporre di un immobile e di effettuare una contrattazione senza registrazione e con pochi adempimenti non si trasformi in una deregulation, alimentando speculazioni e danni all'immagine delle nostre località turistiche per omesse prescrizioni urbanistiche e competenza nell'ospitalità - è quanto dichiara Agostino Ingenito (nella foto), presidente dell'Abbac, l'associazione del comparto ricettivo extralberghiero in Campania, e di cui è anche coordinatore nazionale. Le piattaforme online di prenotazioni non chiariscono l'obbligo di attenersi alle normative vigenti e non filtrano gli immobili turistici». Ingenito aggiunge:
 
«Come anche riportato dalle nostre note e varie inchieste, chiunque può inserire immobili da destinare ad uso turistico senza che vi sia un'effettiva verifica dei requisiti igienico sanitarie e prescrizioni urbanistiche imposte alle strutture ricettive regolari. Abbiamo bisogno di risposte chiare dal Governo per il rapporto con le agenzie di intermediazione turistica on line che dichiarano di non avere stabile organizzazione in Italia e di non essere dunque soggetti a vincoli e tassazioni. Inoltre le Regioni come la Toscana e la Lombardia che hanno sinora tentato di legiferare in materia si sono ritrovate con testi impugnati dal Governo». La finanziaria dello scorso anno aveva tentato di intercettare l'enorme flusso economico derivante dall'intermediazione di immobili ad uso turistico mediante l'imposizione di una cedolare secca del 21 % che doveva essere prelevata alla fonte dai portali come sostituti di imposta. Un adempimento che invece i portali hanno rifiutato, ritenendosi privi di stabile organizzazione. (Fonte: Il Roma)

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