martedì 25 settembre 2018

Pd, flop tesseramento a Torre del Greco: si sono iscritti in dieci

Fonte: Francesca Raspavolo da Il Mattino

Dieci iscritti nel 2018 contro gli 800 del 2017. Un'emorragia di adesioni, voti e consenso politico. Flop per la campagna di tesseramento del Partito Democratico a Torre del Greco: la stagione delle iscrizioni è iniziata a luglio ma i circoli territoriali hanno avuto libertà di scelta sul calendario. La scadenza da rispettare è quella di chiusura, fissata, per i circoli che hanno scelto questo primo scorcio di autunno, al prossimo 30 settembre. Molte sezioni vesuviane si sono attivate già durante l'estate per rinnovare le tessere e quindi contare, contarsi. Ma a Torre del Greco, comune di 85mila abitanti che a giugno è andato alle urne eleggendo sindaco il «civico» Giovanni Palomba, i numeri non tornano proprio. Nelle prime due settimane di tesseramento - i weekend del 15 e 16 e del 22 e 23 settembre - appena in 10 si sono iscritti al Partito Democratico, versando ciascuno una quota di 16 euro.
IL FLOP DI TORRE DEL GRECO 
«Insieme facciamo la storia, insieme scriviamo il futuro», il messaggio predisposto dall'Ufficio per le adesioni. Un appello evidentemente caduto nel vuoto. «Ma c'è ancora tempo: questa è una seduta aggiuntiva, una mobilitazione per sostenere il partito economicamente in vista del congresso, non abbiamo più i fondi di una volta», si difende Antonio Cutolo, ex sindaco ed ex commissario del circolo di Torre del Greco: «Vediamo più avanti come va».
 
Due giorni appena - i prossimi giovedì e venerdì, dalle 18 alle 20 - poi bisognerà consegnare tutto alla segretaria romana, in vista del congresso nazionale. «I numeri non sono incoraggianti ma è comprensibile - si sbottona Cutolo - II Pd è disorientato per la batosta elettorale, non possiamo far finta di niente. E a livello locale ricorderete tutti cos'è successo». Ecco cosa: nel giorno della scadenza dei termini per la partecipazione alle amministrative, il 12 maggio scorso, l'allora segretario dem Massimo Meo diede forfait, non presentando la lista e cancellando di fatto il Pd dal consiglio comunale di Torre del Greco. «Da allora ci siamo riuniti varie volte ma la delusione elettorale deve ancora decantare - racconta Cutolo - Poi l'estate e la stagione delle Festa dell'unità ci hanno impedito di fare un incontro chiarificatore al nostro interno, confronto che vogliamo anche alla presenza degli organismi dirigenti provinciali per elaborare cosa è successo a Torre del Greco».
GLI ALTRI COMUNI 
È andata decisamente meglio a Portici, dove il Pd è forza di governo e conta sulla popolarità del sindaco Vincenzo Cuomo e sull'attivismo di 7 consiglieri in maggioranza: il circolo nel 2017 aveva 400 iscritti e ne confermerà almeno 250 alla chiusura settembrina delle iscrizioni. «Riceviamo amici e simpatizzanti tutti i martedì e i giovedì, gran parte delle adesioni è già arrivata a luglio e quasi tutti stanno rinnovando il loro sostegno - racconta il segretario Riccardo Zaccaro - Il Pd a Portici gode di ottima salute». Bene anche a Ercolano, terra democrat della prima ora, guidata dal sindaco dem Ciro Buonajuto ma anche reduce da un commissariamento doloroso, che seguì lo scandalo dei tesseramenti «gonfiati». Qui la campagna "Ricostruiamo insieme" è stata inaugurata ieri sera: il circolo di via Panoramica aprirà tutti i giorni dalle 18 alle 20 mentre domenica l'appuntamento sarà dalle 9 alle 13. Ma anche qui i freni non mancano. «Qualcuno mi chiede se ho buoni motivi per convincere la gente a tesserarsi al Pd, mi dovrebbe venire facile e invece no», dice il segretario del Pd di Ercolano, Piero Sabbarese. «Quando mi sono iscritto per la prima volta, prima di compilare la richiesta d'adesione lessi il Manifesto ideologico: ero io, mi rappresentava. Oggi so che quelle ragioni non tengono più ed è per questo che ricostruire il centrosinistra è un'emergenza e una grandissima sfida per uomini e donne di coraggio». A Ercolano è stato anche costituito il Comitato Piazza Grande a sostegno di Nicola Zingaretti, per «una sinistra di governo, di passione, valori e lotta che torni a radicarsi nelle scuole, nelle piazze e nei luoghi di lavoro - dice Sabbarese - bandendo le isterie e gli errori di questi anni, sarà per noi la sfida per la quale vale la pena tentare. Perché il domani appartiene a chi ha il coraggio di inventarselo».
LE TENSIONI 
Si lecca ancora le ferite il Pd a Castellammare, che a giugno ha visto il suo candidato sindaco sconfitto da quello del centrodestra: subito dopo il segretario cittadino presentò le dimissioni, inaugurando un periodo di incertezza mai chiuso. Stasera i democrat di buona volontà si riuniranno nello storico palazzo di corso Vittorio Emanuele, per definire il calendario della campagna: in queste condizioni è difficile immaginare un successo travolgente. A Pozzuoli, città del sindaco Vincenzo Figliolia, le tessere rilasciate sono una ventina; nessuna a Quarto, mentre a Somma Vesuviana la campagna, fissata per ottobre, sarà annunciata da una manifestazione di piazza «di due o tré giorni», assicurano gli organizzatori.
IL CAPOBASTONE
Il potente consigliere regionale Dem Mario Casillo ha organizzato ieri sera nella sua Boscoreale una convention, chiusa dall'ex sottosegretario del governo Ren zi Luca Lotti: all'invito hanno risposto un centinaio di persone e nelle prime file il gotha del partito: l'eurodeputata Pina Picierno, i sindaci di Ercolano e Boscotrecase Ciro Buonajuto e Pietro Carotenuto, il consigliere metropolitano Michele Maddaloni, l'ex primo cittadino di Castellammare di Stabia Antonio Pannullo e l'assessore ai lavori pubblici di Torre Annunziata Luigi Ammendola. Si è parlato dei problemi che vivono le città, di come il Pd è percepito. «Non riusciamo a farci capire, anche quando il problema tocca da vicino la pancia della gente» ha detto Pannullo, mandato a casa in anticipo nella città delle acque per problemi nella sua stessa maggioranza. Incomprensioni e difficoltà che ha vissuto anche la città di Casillo: «Abbiamo scelto di non ricandidare il sindaco uscente Giuseppe Balzano - ha sottolineato Mario Casillo - perché nei 5 anni di amministrazione sono prevalsi i litigi continui, nonostante siano stati realizzati una mole di lavori pubblici che si aspettavano da decenni». Silenzio sul tesseramento, che nei quattro comuni dell'area torrese-boschese procede a velocità differenti. Torre Annunziata è all'anno zero: nessuna discussione avviata nel partito, nessuna tessera sottoscritta a meno di una settimana dalla prima scadenza del 30 settembre. All'opposto Boscoreale e Trecase hanno già raggiunto un traguardo incoraggiante -100 la prima, 80 la seconda, rispetto a 150 e 110 dell'anno scorso - mentre Boscotrecase ha iniziato in maniera timida la settimana scorsa con appena 5 tessere sottoscritte, su quasi 60 del 2017. Un problema che per Luca Lotti non esiste: «Ci confrontiamo sempre con i nostri elettori, di analisi si sono fatte tante. È un partito che ha voglia di ripartire dopo il 4 marzo e dopo le amministrative di alcuni mesi dopo. Tutte queste persone che sono qui è un segno importante, sentono la voglia di discutere». (ha collaborato Raffaele Perrotta)

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