Caro Direttore,
di queste due settimane straordinarie di sport e giovani che abbiamo vissuto a Napoli con la XXX
Universiade rimane un ricordo meraviglioso di efficienza, capacità, convivenza e spettacolo che mai si
sarebbe prefigurato, nel più ottimistico pensiero, realizzato nella città dell’approssimazione e della “a bon
e Dio”.
Eppure è avvenuto, ribaltando luoghi comuni e pregiudizi grazie alla tenacia e alla competenza di diversi
attori, ma anche in forza di uno scenario unico e straordinario come solo una città dai mille colori e dalle
mille potenzialità poteva realizzare: Napoli.
Orbene, nessuno avrebbe scommesso otto mesi fa, quando all’ing. Gianluca Basile fu affidato questo
compito di mettere su in fretta e furia il Commissariato per la Universiade 19 di Napoli e della Campania, di
riuscire in così poco tempo a realizzare l’”irrealizzabile”, ad una Regione Campania e al suo Presidente
Vincenzo de Luca già in difficoltà per una serie di ragione ataviche oltre che economiche e strutturali di
organizzare finanziariamente la ristrutturazione di una quantità impensabile di impianti sportivi, alcuni
giudicati ai vertici della tecnologia contemporanea, ad un Comune come quello di Napoli sotto scacco dal
punto di vista finanziario e con incredibili e antiche problematicità gestionali riuscire, al meglio, a rendere
questo evento mondiale sicuro, partecipato in una città accogliente, ospitale, organizzata e”funzionale”,
commercialmente sempre “soldout” oltre che “pulita”, a dispetto dei tanti denigratori che aspettavano,
come sempre, al varco, per screditare istituzioni e cittadini.
Tutto è andato per il meglio, anzi più che meglio, e tutti ci apprestiamo a godere dell’evento conclusivo allo
stadio San Paolo, per omaggiare istituzioni, atleti, volontari e pubblico per questo esempio di efficienza,
quanto mai raro alle nostre latitudini.
Ma prima che si spenga definitivamente la fiaccola olimpica avrei piacere a sottolineare un aspetto molto
sottaciuto, eppure avveniristico e foriero di sviluppi futuri, perché parla di ambiente, sostenibilità, riduzione
CO2, efficientamento gestionale e circulareconomy. Temi che come si sa sono al centro delle proteste
mondiali, guidate soprattutto da giovani e giovanissimi, e parlano di futuro e sviluppo sostenibile.
Ebbene, in primis, è obbligatorio ringraziare da subito il Commissario Basile, perchè in un tempo in cui la
macchina dell’ARU andava a 100 all’ora per portare a termine i compiti istituzionali affidati, ha avuto la
sensibilità di riflettere e sedersi a sottoscrivere un Protocollo d’intesa con ZeroWaste/RifiutiZero Italy per
dare una spinta concreta e verificabile su quanto questa edizione potesse etichettarsi ecosostenibile, e a
costi pari allo zero.
Poteva sembrare una etichettatura velleitaria e di slogan, invece è risultata una delle espressioni che hanno
reso questo evento mondiale diverso dalle precedenti edizioni e che da Losanna a Chengdou nel 2021 non
potrà prescindere nel proseguire sempre più verso la ecosostenibilità dell’evento.
Il lavoro di supporto dei pochi volontari che lo zerowaste ha messo in campo è partito da due aspetti
principali: formazione e informazione.
In primo luogo, grazie agli incontri di formazione che la struttura di Amesci ha coordinato con i circa 4 mila
volontari, sono state trasferite notizie sulla qualità della RD negli impianti e l’attenzione ai corretti
conferimenti delle tipologie di rifiuto, e l’informazione che attraverso la brochure redatta e stampata in
diverse lingue, grazie al supporto di Cartesar spa, è stata recapitata agli 8 mila atleti partecipanti attraverso
il gadget di benvenuto e a tutte le delegazioni straniere per prendere contezza non solo della possibilità di
comprendere quanto le singole azioni personali, come ad es. ben differenziare i rifiuti, rendono meno
impattante un evento di tali proporzioni, ma anche quanto l’attuale situazione di conoscenze sul disastro
che ci aspetta per il progredire del riscaldamento globale e la sua azione devastante sul cambiamento
climatico interessa tutti, soprattutto una platea giovanile di studenti e intellettuali che si apprestano ad
assumere le leve di comando della governance mondiale nel prossimo decennio, quando il limite per
ridurre i nefasti danni dell’aumento della CO2 potrebbero diventare irreversibili.
Anche il controllo e i suggerimenti espressi nello scegliere materiali con impatti minimi, sul food e
beverage, attraverso l’utilizzo di meal-box completamente biocompostabili e l’aver dispensato, grazie alla
sensibilità personale del Presidente di Acqua Bene Comune Napoli dr. Sergio D’Angelo, oltre 3 mila
borracce in acciaio seconda vita riutilizzabili presso i fontanelli pubblici predisposti dalla stessa ABC in
alcune aree critiche, come il lungomare Caracciolo, hanno ridotto di gran lunga l’utilizzo della plastica
monouso, purtroppo ancora presente per regolamento sicurezza e antidoping a supporto degli atleti, e
hanno sancito l’applicazione della delibera “plasticfree” sul lungomare adottata dall’Amministrazione
Comunale.
Insomma un lavoro ai finanche, si potrebbe dire, rispettando la sicurezza e privacy delle varie location, che
ha dato i suoi frutti nel riconoscimento, per l’azione svolta, da parte dei tanti manager value che abbiamo
incontrato nelle aree di gara.
Certo per noi sarebbe stato ottimale organizzare servizi food all’insegna del riuso con stovigliame e
materiale lavabile e riutilizzabile per ridurre l’uso anche delle bioplastiche, ma non tutto è possibile e
subito, e lanciamo questa ipotesi agli amici di Losanna e in Cina per le prossime edizioni del 2021 pronti a
collaborare con lo Zero Waste Europe e International Alliance, partendo da questo piccolo startup iniziato
proprio qui a Napoli19.
Ma non solo. Da ultimo ci siamo riservati un bilancio sull’impatto che un evento del genere, concentrato in
così breve tempo, appena dieci giorni, avrà sulla città in termini ambientale e climalterante. Evento
ovviamente da non sottovalutare. Ebbene tale valutazione sarà oggetto di studio di un comitato scientifico
che condivideremo con le altre Associazioni ambientaliste del territorio per proporre , grazie al supporto
del Commissariato per la Universiade19, dell’Assessorato Ambiente della Regione Campania e
dell’Amministrazione Comunale di Napoli , per ottobre alla Festa dell’Albero, una piantumazione
straordinaria in aree della città che i tecnici comunali indicheranno, a compensazione ( carbon offset) del
carico in eccesso di CO2 ed altri gas climalteranti sopportato dalla Città in questi giorni e a mitigazione del
“climatechange” come previsto dal Protocollo di Kyoto.
Concludendo, non possiamo che ritenerci soddisfatti per un momento importante di prova per tutto il
movimento nazionale “RifiutiZero” che non può fermarsi solo a questo primo passo ma che da qui può
ripartire sui territori e in scala nazionale per ulteriori partecipazioni a macroeventi onde affinare
performance e impegni in chiave sostenibile.
Un primo piccolo passo, un piccolo tassello che da qui in avanti nessuna organizzazione non potrà non
tenerne conto e incrementare nelle edizioni successive di eventi complessi come la Universiade.
Nel ringraziarla dell’attenzione che vorrà riservarci
La saluto cordialmente.
Franco Matrone
Zero Waste/RifiutiZero Italy
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