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Pasquale Paola |
Vico Equense - Il 15 luglio 1982, Antonio Ammaturo, allora capo della Squadra Mobile di Napoli veniva ucciso in piazza Nicola Amore, insieme con l’agente scelto, suo autista, Pasquale Paola. Trentasette anni fa. Bersagli - insieme - della viltà criminale delle Br, e di un intreccio di interessi dei terroristi con la camorra cutoliana, su cui la giustizia non è mai riuscita ad ottenere certezze. Un sacrificio che domani alle 17 sarà ricordato, ancora una volta, al cimitero di San Francesco. Pasquale Paola, originario di Vico Equense aveva 32 anni quando fu ucciso e sin da ragazzino aveva dimostrato uno sviscerato amore per la divisa. La indossò per la prima volta nel 1970, quando entrò nella Polizia. Dopo aver frequentato la suola di allievi di Alessandria e la scuola sottufficiali di Nettuno, prestò servizio a Torino, Novara e, infine, presso la Questura di Napoli. Nel 1981 fu premiato per servizio di Polizia giudiziaria di speciale importanza. Con decreto del Presidente della Repubblica, in data 3 maggio 1984, alla memoria dell’agente Pasquale Paola, fu conferita la medaglia d’oro al valore civile con la seguente motivazione: “Autista di funzionario di pubblica sicurezza impegnato in rischiose operazioni di Polizia giudiziaria, assolveva il proprio compito con serena dedizione ed alto senso del dovere, pur consapevole dei rischi personali connessi con la recrudescenza degli attentati contro i rappresentanti delle Forze dell’ordine. Riportava mortali lesioni in un feroce e proditorio agguato sacrificando la vita a difesa dello Stato e delle istituzioni”. Le sue spoglie riposano nel cimitero di San Francesco, e sulla lastra di marmo che le racchiude è scritto “A ricordo dei posteri questi grandi eroi non dovranno mai essere dimenticati”.
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