Anna Guarracino (Animatore della Comunicazione e della Cultura)
Sant'Agnello - Colli di Fontanelle. Eravamo in tanti l’altra sera ad ammirare lo scenario naturale
mozzafiato che si intravede dal giardino della nostra parrocchia che si affaccia sul
golfo di Salerno ed è posto davanti ai monti Lattari che sovrastano Positano e fanno
da sfondo ai vicini Colli di San Pietro.
L’incontro, promosso dalle tre parrocchie confinanti dei Colli di Fontanelle, di
Mortora e della Trinità, rientrava nel progetto “Panorami per l’anima” finalizzato a
stimolare la riflessione sul nostro rapporto con Dio che richiede continuità e va
alimentato con costanza.
Dunque ci siamo riuniti all’imbrunire della sera, allorquando il colore del cielo si
confonde con quello del mare, per ritrovarci, per metterci in relazione, in
meditazione e in preghiera cercando il contatto diretto con Dio in un luogo
panoramico suggestivo, retrostante la Chiesa, dove regna sovrano il silenzio
interrotto solo dalle canto delle colombe e dal suono vibrante delle ali dei pipistrelli
che svolazzano nell’aria in cerca di cibo.
Ci hanno supportato nella meditazione gli interventi di don Tonino De Maio, don Rito
Maresca e don Antonio Parlato.
Così, allietati anche dal suono del violino e della pianola, abbiamo ascoltato canti
liturgici, brani biblici ed evangelici con relativi commenti, focalizzati sull'importanza
del giardino come luogo aperto, idoneo a favorire il dialogo con Dio.
Ci sono stati presentati tre esempi di giardini, luoghi all'aperto, che hanno attestato
l'Amore di Dio per noi e cioè l'Eden (Gen. 2.8-18), l'Orto di Getsemani (Mc 14.32-42)
e il luogo del Sepolcro (Gv. 20,11-18).
In tutti questi luoghi è stato possibile avvertire la presenza di Dio, volta a salvare
l'uomo per guadagnarlo alla vita eterna.
L'incontro è terminato con l'invocazione allo Spirito Santo affinché in questo tempo
complesso, aggravato dalla pandemia del covid19, possa ancora " parlarci con
accenti di speranza " e possa aiutarci a salvaguardare le bellezze naturali di questo
nostro mondo martoriato dalle innumerevoli " ferite che l'egoismo sfrenato degli
uomini gli ha provocato ", a dirlo con le parole di don Tonino Bello.
Alla fine, abbiamo ben compreso che solo con la piena consapevolezza delle nostre
debolezze, dei nostri sbagli e dei nostri limiti, possiamo pensare ad un risveglio di
fede che ci riavvicina a Dio e ci faccia agire come Lui desidera ovvero come suoi figli
prediletti ossia uomini di pace che, superando gli egoismi individuali, si prendono
cura degli altri a loro affidati e dell'ambiente che li circonda, perché da solo nessuno
si salva.
Mai come in questo periodo, caratterizzato dalla necessità del distanziamento, dalla
diffidenza e dalla paura del contatto fisico, dobbiamo ritornare a vedere nel
prossimo, nell’altro, il fratello a cui tendere la mano.
Il tutto sta a ricordarci che Dio c'è, come sempre, e risponde a tutti quelli che lo
cercano perché ci ama, anzi perché ci ha amato per prima, come attestano i testi
sacri considerati.
A noi ora il compito di invocarlo, di incontrarlo e di affidarci al suo Amore.
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