di Fiorangela d'Amora Il Mattino
IL CASO
Rincorsi e aggrediti da un branco di cani, è emergenza randagi sul Faito. La gita finita in pronto soccorso per una coppia di giovani napoletani è raccontata da Lisa che domenica mattina avrebbe voluto trascorrere una giornata tra i sentieri e le meraviglie del Faito. Assieme al fidanzato la ragazza di Napoli era partita da Castellammare, salendo in funivia fino al piazzale che si trova a quota millecento metri. A piedi e desiderosi di scoprire i luoghi più belli della montagna chiedono indicazioni e decidono di dirigersi verso San Michele, punto più alto ma abbastanza lontano dalla funivia. Durante il tragitto a piedi, racconta Lisa su Facebook, “avanziamo, siamo soli, fino a che incontriamo un gruppo di capre, tranquillissime. In ogni caso pensiamo sia meglio non disturbare il gregge. Inizio a chiamare il pastore urlando, ma niente. Nessuna risposta. Notiamo che le capre si spostano spontaneamente si spostano per farci strada, noi proviamo a proseguire, visto che nessuno prima ci aveva detto nulla, se non che ci aspettava una bella passeggiata lunga. Inoltre era l'unico modo per andare avanti". Superate le capre, iniziano minuti di terrore per i fidanzati che improvvisamente vengono inseguiti dai cani che si trovavano assieme alle capre, "Improvvisamente - scrive Lisa – 4 cani pastore corrono e ci circondano, capiamo la situazione e proviamo a scappare, ma non ce lo permettono. Vedo uno dei cani che inizia ad attaccare il mio ragazzo da dietro, mordendo dove poteva e appendendosi addosso. Gli altri tre ai miei piedi mi fanno scivolare e perdere il telefono. Inizio a pensare che saremmo morti lì, sbranati dai cani. Urliamo, ma nessuno sente. Non so come, il mio ragazzo mi tira, corriamo, usciamo dalla cerchia, ci inseguono, ma ad un certo punto per fortuna si fermano tornando dalle capre".
IL SOCCORSO
È il racconto fatto il giorno dopo con la lucidità di chi sa di aver rischiato la vita. Pochi metri più avanti i ragazzi vengono soccorsi e fatti entrare in una casa abitata, medicati e tranquillizzati vengono riaccompagnati alla funivia: "Alla stazione - racconta Lisa – incontriamo un’altra di turisti (tedeschi credo), anch'essi attaccati e feriti". La prognosi al pronto soccorso del San Leonardo, dove arriveranno in tarda mattinata, è di dieci giorni. Per i vestiti strappati e la paura di morire ci vorranno giorni e la giovane sfoga la sua rabbia sui social: “Io non lo so perché tutte le denunce vengono archiviate forse pensando che non sia una grave, gravissimo. Ma vi assicuro che è grave, gravissimo. Che se va avanti così, ci scappa il morto”.
IL PRESIDENTE
La presenza di maremmani liberi sul Faito è oramai un dato storico e irrisolto, anche se qualche anno fa il Parco Regionale dei Monti Lattari allontanò un branco. “Non furono purtroppo presi tutti - spiega Tristano Dello Joio - quello che è accaduto è gravissimo e speriamo di ricorrere a misure drastiche. Il caso interessa tutti e tre i comuni toccati dal Faito, ai sindaci di Vico Equense, Pimonte e al commissario di Castellammare chiediamo di partecipare a un tavolo congiunto per scegliere una modalità condivisa. Sappiamo della gravità del fenomeno, l’estrema misura sarà l'abbattimento controllato degli animali.”
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