giovedì 29 settembre 2022

La polemica. Sorrento, scontro sulle friggitorie «Basta cattivi odori»

di Massimiliano D’Esposito da Il Mattino 

IL CASO 

Sorrento - Odori di cucina, spesso ben poco inebrianti, che pervadono le stradine prese d'assalto dai turisti e i palazzi del centro storico fino alle marine. Case e palazzi dove si respirano i fumi acri del fritto. È il risvolto ben poco accattivante offerto da Sorrento, la città che da millenni affascina viaggiatori provenienti da ogni angolo del mondo, e che in questa stagione sta bruciando tutti i record per quanto riguarda le presenze turistiche. 

LA DENUNCIA 

Numeri eccezionali che, se da un lato fanno esultare per la forte ripresa post Covid, hanno come rovescio della medaglia il problema di garantire la presenza di locali per tutte le tasche. E cosi è boom di kebab, friggitorie, rosticcerie e quant'altro. Spesso con lunghe file di avventori in attesa. Locali dai quali non sempre si levano profumi piacevoli all'olfatto. Tanto che nei giorni scorsi Francesco Gargiulo, candidato sindaco alle ultime amministrative e leader del movimento civico «Conta anche tu», ha sollevato la questione via social. «Da qualche anno - scrive su Facebook - da via degli Aranci al centro storico e fino alle marine, centri di vita comunitaria con straordinari complessi storico-artistici, gli ambienti si sono caricati di una caratteristica finora inedita: l'odore pervasivo del cibo cotto, del rancido della frittura che domina salse, condimenti, braci. Praticamente un'offesa olfattiva». 

IL FINGER FOOD


Un fenomeno, quello dei centri urbani ridotti a friggitorie e paninoteche a cielo aperto, sempre più diffuso e che riguarda tutte le grandi mete turistiche. Da Napoli a Firenze, da Venezia a Roma, il finger food ha imposto una nuova tendenza, i turisti acquistano da mangiare e consumano direttamente sul posto. I locati producono senza sosta e i cattivi odori, soprattutto nelle strade più strette, sono effettivamente fastidiosi. Fatto sta che, per restare a Sorrento, Gargiulo ha interessato della questione anche l'Asl Napoli 3 Sud ricevendo come risposta la nota che nel 2020, dopo le numerose segnalazioni ricevute, il dipartimento di prevenzione ha inviato ai sindaci e nella quale si fa riferimento agli adempimenti a carico dei gestori per l'allontanamento e l'abbattimento dei fumi. Evidentemente non tutti gli esercizi sono in regola e cosi Gargiulo annuncia l'intenzione di «chiedere al sindaco, come responsabile della salute pubblica, cosa intende fare per porre rimedio a questa spiacevole situazione». 

GLI CHEF STELLATI 

Ma cosa ne pensano gli addetti ai lavori? «Non mi risulta nulla - taglia corto il presidente del Consorzio ristoratori, Francesco Schisano -. Credo che se c'è qualche caso, si tratta comunque di poche eccezioni». Del lo stesso avviso anche lo chef stellato e amministratore delegato della Fondazione Sorrento, Alfonso Iaccarino, «Raggiungo tutti i giorni Villa Fiorentino sede della Fondazione e francamente di odori sgradevoli non ne ho mai sentiti - spiega il patron del Don Alfonso 1890 di Sant'Agata sui due Golfi -, Non escludo possa esserci qualche problema nel caso di attività che si trovano sotto le abitazioni e con le canne fumarie che funzionano male, ma ritengo siano episodi sporadici. Lo conferma la presenza in questa stagione record di tanti turisti giovani ed attenti all'immagine di pulizia e tutela dell'ambiente che Sorrento offre. Forse chi si lamenta non è mai stato in Costa Azzurra o nella Riviera romagnola dove la situazione è molto peggio - conclude Iaccarino -. Pensiamo piuttosto a quelle famiglie che per due anni hanno vissuto le difficoltà legate al Covid». Dello stesso avviso un altro chef stellato, Giuseppe Aversa del Buco di Sorrento. «In una stagione come questa qualche sbavatura va messa in conto - sottolinea -. In ogni caso esistono regolamenti e tecnologie per risolvere questi problemi: guardiamo al futuro ed organizziamoci per fare meglio».

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