L'attore stabiese candidato col Movimento di Conte prende un impegno: «Mai condiviso i decreti sicurezza: stavolta non ci saranno patti di Governo» di Tiziano Valle da Metropolis
Gaetano Amato, attore stabiese, è in campo col Movimento Cinque Stelle nel collegio uninominale per la Camera dei Deputati. Grillino della prima ora non ha mai fatto mancare critiche e bordate al Movimento. Amato cosa non le è piaciuto in questi anni del Movimento Cinque Stelle? «Non mi sono piaciute alcune cos e del Movimento Cinque Stelle e sui social ho detto sempre quello che pensavo. Mi hanno fatto schifo, ad esempio, i decreti sicurezza con Salvini. Una legge sul l'immigrazione senza senso. Ma capisco anche che quello era un patto di Governo». Cosa intende? «Che quando sottoscrivi un patto di governo ti impegni con altri a fare alcune cose. Quota 100 era un obiettivo anche nostro. Il reddito di cittadinanza che difendo era una nostra idea. E' chiaro che, però, se sottoscrivi un patto poi devi anche "ingoiare" alcune cose». E se adesso i Cinque Stelle entrassero in un nuovo patto di Governo? «I 5 Stelle non entrano in un futuro patto di Governo: le dico di più. Se lo fanno e sono deputato mi dimetto. Con questo Pd e un attimo da tik tok ha detto che è europeista convinto. Crosetto ha parlato di un governo di larghe intese. Letta il 15 ottobre non sarà segretario Pd e correranno De Caro e Bonaccini. I 5Stelle non faranno mai parte di una cosa del genere». Veniamo al nostro territorio. Perché questa terra è così maledetta e non riesce a risorgere?
«Ne parlavo a un incontro di qualche giorno fa con Roberto Fico. Castellammare, Torre facevano parte della Stalingrado del Sud, una terra a forte impatto industriale. Da quel momento noi non abbiamo mai deciso potenziare il turismo o recuperare le industrie. Noi abbiamo un lungomare che parte da Massa Lubrense a Napoli che è pazzesco. La conversione turistica è la prima strada da prendere. Se pensiamo, ad esempio, che nel porto di Torre Annunziata hanno autorizzato delle cisterne, capiamo che la strada è complessa. Castellammare dovrebbe ragionare sul futuro di Fincantieri per valorizzare l'area del centro antico: locali, turismo. E' l'unica strada praticabile».
Intanto, in quest'area due consigli comunali sono stati sciolti per camorra. «Un mio competitor, che stimo molto dice che dobbiamo combattere la criminalità. Ma il primo punto è la disoccupazione. La criminalità non la risolvi coi carabinieri, ma creando alternative. Io sono del centro antico, cresciuto con persone che oggi non ci sono più. E questo è successo perché a 17 anni ho iniziato a insegnare. Se non crei un'alternativa, l'unica strada è la delinquenza. Tutti assunti dallo Stato? No allora investire sul turismo».
Intanto pero lo Stato destina miliardi di euro al reddito di cittadinanza. «Facciamo due conti: in Italia 3 milioni di persone usufruiscono del Reddito. La quota media è di 575 euro. 1,5 milioni sono i nuclei familiari. Di quei tre milioni, 2 milioni e 100mila persone non possono lavorare, perché c'è anche l'integrazione della pensione sociale e la pensione di cittadinanza nel reddito. Quindi il 70% non si può reimpiegare. Restano 900mila persone: 300mila lavorano con paghe basse e il Rdc integra quello che prendono. Poi c'è un 20% di donne al Sud senza titolo di studio. E allora dico: 150mila persone sono il problema: e tra loro 100mila delinquenti. Ma quando incrociamo storie di cronaca sui falsi invalidi, chiediamo l'abolizione della pensione di invalidità? No. Chiediamo solo controlli serrati e multe. E a chi viene pizzicato la revoca immediata del beneficio. Così come sta accadendo ora».
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