domenica 18 settembre 2022

Vico Equense. L’obelisco è ancora lì, abbandonato

Vico Equense - “A Largo dei Tigli a Vico Equense, l’obelisco di fine ‘700 seppellito sotto un cumulo di materiali di cantiere. Il tutto nel totale silenzio, nella totale insensibilità verso la storia di una città”. Lo scrivevamo a inizio luglio e dopo la conseguente indignazione di parecchie persone, speravamo che la colonna fosse conservata in un luogo più consono. Invece è ancora lì, abbandonata. Intanto cresce sempre di più lo sdegno, un coro unanime di dissenso, che sui social è esploso tra critica e rabbia. «E’ inconcepibile», l’espressione più comune tra i tanti commenti. Il piazzale è ancora un cantiere a cielo aperto, almeno fino alla fine di ottobre. Anche gli studenti sono costretti a percorrere la stretta Vico Giusso, per poi entrare dalla palestra della scuola Scarlatti. Senz'altro l’obelisco è stato smontato per dare seguito ai lavori di riqualificazione e consolidamento del largo, e probabilmente dopo un restauro ritornerà al suo posto. Almeno immaginiamo che sia così. Notizie in merito non ne abbiamo. Questa colonna con il suo crocefisso scolpito in marmo, che non esiste più da una ventina di anni, fu “issata” a ricordo della Repubblica Napoletana del 1799, che vide anche la morte dell’ultimo Vescovo di Vico Monsignor Michele Natale, diocesi che gli fu affidata nel 1797, anno in cui raggiunse il suo più alto grado di ordine sacramentale della gerarchia ecclesiastica con l’episcopato.


 

Il Consiglio comunale di Vico Equense nel dicembre del 2015, per volontà dell'allora Sindaco Benedetto Migliaccio, oggi Vice Sindaco, votò all’unanimità la cittadinanza onoraria alla memoria a Monsignor Natale, che secondo la leggenda popolare, dopo aver aderito alla repubblica, fu per alcuni mesi anche sindaco della municipalità vicana, riuscì a raggiungere via mare il porto di Napoli dove, però, prima di imbarcarsi su una nave inglese che avrebbe dovuto riportare in patria solo i francesi coinvolti nell’avventura repubblicana, fu riconosciuto da alcuni pescatori vicani che lo denunciarono alle autorità. Per questo “tradimento” il prelato avrebbe scagliato un anatema contro Vico Equense che, sempre secondo i racconti popolari, avrebbe avuto la durata di duecento anni. Se così fosse stato il termine della maledizione sarebbe scaduto nel 1999. Questo, però, non è un buon motivo per togliere di mezzo la colonna...

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