Vico Equense - “A Largo dei Tigli a Vico Equense, l’obelisco di fine ‘700 seppellito sotto un cumulo di materiali di cantiere. Il tutto nel totale silenzio, nella totale insensibilità verso la storia di una città”. Lo scrivevamo a inizio luglio e dopo la conseguente indignazione di parecchie persone, speravamo che la colonna fosse conservata in un luogo più consono. Invece è ancora lì, abbandonata. Intanto cresce sempre di più lo sdegno, un coro unanime di dissenso, che sui social è esploso tra critica e rabbia. «E’ inconcepibile», l’espressione più comune tra i tanti commenti. Il piazzale è ancora un cantiere a cielo aperto, almeno fino alla fine di ottobre. Anche gli studenti sono costretti a percorrere la stretta Vico Giusso, per poi entrare dalla palestra della scuola Scarlatti. Senz'altro l’obelisco è stato smontato per dare seguito ai lavori di riqualificazione e consolidamento del largo, e probabilmente dopo un restauro ritornerà al suo posto. Almeno immaginiamo che sia così. Notizie in merito non ne abbiamo. Questa colonna con il suo crocefisso scolpito in marmo, che non esiste più da una ventina di anni, fu “issata” a ricordo della Repubblica Napoletana del 1799, che vide anche la morte dell’ultimo Vescovo di Vico Monsignor Michele Natale, diocesi che gli fu affidata nel 1797, anno in cui raggiunse il suo più alto grado di ordine sacramentale della gerarchia ecclesiastica con l’episcopato.
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