domenica 17 settembre 2023

Maestri artigiani del territorio. Cremeria Gabriele, dal latte al gelato

Liberato e Raffaele Cuomo
La passione per l'arte più dolce. L'attività dei Cuomo da caseificio è diventata anche gelateria nel 1968: «Anche gli obiettivi più difficili diventano realizzabili quando c’è la passione» 

di Francesca Inflorato da Metropolis 

Vico Equense - Tante sono le prelibatezze che si possono assaporare sul nostro fantastico territorio. Dal salato al dolce. Le pietanze della cucina partenopea sono conosciute in tutto il mondo, grazie anche all'abilità di storici artigiani che tramandano da secoli queste ricette semplici quanto affascinanti. Siamo famosi, oltre che per i piatti della tradizione, anche per i latticini, in tutte le loro sfumature. Da tutta Italia, e non solo, i visitatori arrivano in penisola sorrentina per «coccolarsi» con i nostri prodotti, e in questi mesi estivi, molti hanno fatto tappa presso la famosa Cremeria Gabriele, a Vico Equense. La sua storia inizia circa 55 anni fa, quando la cremeria era un caseificio che rivendeva i suoi prodotti nella città di Napoli: «La mia famiglia ha sempre trasformato il latte -.dice Liberato Cuomo, il titolare dell'attuale cremeria - d'estate Napoli si svuotava, perché le persone partivano per la "villeggiatura", quindi si generò un'eccedenza di latte che non poteva essere trasformato e consumato. Ciò portò mio padre Gabriele ad avere la brillante idea di trasformare il latte dal classico latticino, in gelato. Il primo laboratorio "Gabriele" nasce così nel 1968 a Vico Equense, affianco al caseificio». In quel periodo, il gelato era agli albori come trasformazione artigianale del latte, e il buon vecchio Gabriele, si circondò di "gelatieri", apprendendo quante più nozioni possibili per creare un salutare e buon gelato artigianale. All'epoca il gelato veniva prodotto solo nei 3 mesi estivi, ma Gabriele ebbe così tanto successo che la produzione si ampliò a tutto l'anno.


 

La Cremeria Gabriele si definisce una "cremeria napoletana" in quanto trasforma il latte in tutte le sue forme: sia latticini che gelato, che si differenzia da quelle milanesi che invece producono yogurt e gelato. Rimanendo verso la fine degli anni '80, un'altra innovazione prende vita nella città del gusto: la brioche con gelato. Patrimonio culinario siculo, la brioche nasce con la granita, ma gli artigiani Cuomo ben pensarono di innovare questo concetto farcendo la brioche col gelato, attuale cavallo di battaglia della cremeria. Accanto a questo dolce ripieno, c’è la "delizia al limone", che da circa 23 anni regala emozioni ad ogni boccone. l profumo aspro e dolce che solo questo agrume possiede, stimola l'olfatto ed il primo morso è poesia. La crema accarezza il palato e la morbidezza del pan di spagna incanta i sensi. Il loro tocco artigianale è quello di cospargere la tradizionale delizia con della crema al limone di produzione propria. Il negozio offre un banco gelati che è molto particolare perché il gelatiere, Raffaele Cuomo, ha sviluppato dei prodotti che si sposano con la cucina tradizionale. Non a caso troviamo il gelato al gusto "sfogliatella" o "caprese". «lo sono nato nel mondo del gelato e teniamo molto al concetto di gelatiere, perché per noi gelato significa trasformare il latte senza usare nessun preparato semilavorato sintetizzato. Essere artigiano significa tanto, è colui che è in grado di trasformare e di dare un equilibrio alla materia prima nobile insieme al tuorlo d'uovo, alla panna e allo zucchero. Da qui abbiamo creato noi una scuola, perché con gli anni abbiamo appreso tanti vari segreti che riguardano il bilanciamento del prodotto. Produrre un buon prodotto, significa avere anche una ottima conoscenza delle materie prime. Ho sempre creduto nell'attività di famiglia, dove la passione la fa da padrone» racconta Liberato. La passione è tangibile, ed è un elemento cruciale in grado di trasferire il sapore in tutti i prodotti: «Quello che è difficile da fare, la passione lo rende realizzabile - esclama l'artigiano - alla base, per essere artigiani, c'è bisogno della conoscenza specifica e poter essere di esempio alla squadra che collabora. Per noi "successo" significa soddisfare le esigenze di chi fa tanti chilometri per venirti a trovare. Significa creare presupposti affinché una persona scelga di comprare un nostro prodotto. È motivo di orgoglio, che ci spinge a fare sempre meglio e a produrre prodotti di qualità». Negli anni il gelato si è evoluto e la cremeria ha viaggiato al passo con i tempi, apprendendo nuovi elementi e metodi tecnologici per migliorare il prodotto. Ciò non toglie che la tradizione è il faro, l'esempio di quello che hanno fatto gli antenati: «Significa rispettare i canoni inscindibili di un prodotto. Il gelato è un elemento della nostra produzione legato molto alla precisone e all'igiene, elemento fondamentale. I nostri prodotti possono non piacere, ma non ammetto che non siano sani e buoni da un punto di vista organolettico. Il mestiere di gelatiere è complicato, perché è frutto di conoscenze e tanta pratica. I bilanciamenti sono fondamentali per nere un risultato ottimale» racconta Liberato. La passione e il lavoro, due dinamiche che devono andare di pari passo per perseguire i propri obiettivi. A chi gli chiede se aprirà mai una nuova sede, il mastro pasticciere risponde che: «Aprire un punto vendita in altri posti è semplice, il difficile avviene nel non fare brutte figure».

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