Vico Equense - Oggi pomeriggio nella chiesa di San Michele Arcangelo a Ticciano si è tenuto l’ultimo saluto a Raimondo Buonocore, scomparso all’età di 78 anni. Da poco aveva ospitato il poeta Franco Arminio a casa sua in occasione di una presentazione nella borgata. “Lui era un perfetto esempio di quelli che io definisco i generosi – scrive in un post Franco Arminio -, cercando di acciuffare con una sola parola tante qualità preziose. Raimondo era un uomo colto e allo stesso tempo semplice, naturale: è morto dopo un mese di sofferenze per una caduta da un albero.” Pur avendo girato il mondo, Raimondo è rimasto sempre legato alla sua terra. “E’ stato un uomo con la U maiuscola – ricorda Michele Cannavacciuolo -. Noi abbiamo perso l'abitudine ad avere a che fare con degli uomini. E per questo la scomparsa di un uomo, lascia il segno, c’è stata tanta commozione, sincera, diffusa, da parte di chiunque lo avesse conosciuto, ma anche da parte chi ne ha sentito solo parlare.” Raimondo era un uomo che sognava una società perfetta e per questo si è sempre fatto trovare pronto ad aiutare il prossimo. Un uomo senza attestati scolastici, ma con una cultura immensa e con una sete di sapere implacabile. “Quando decisi di iscrivermi al PCI – dice Aldo Starace -, la mia vita si intrecciò con quella di Raimondo. Feste dell'Unità, i viaggi a Reggio Emilia, le riunioni in Sezione, alle quali non mancava mai, le campagne elettorali e la Cooperativa di operai edili "La Penisola", la Cooperativa delle Sarte, che ospitò gratuitamente nella sua casa di via Sopra la Montagna, demolendo una parete, per destinarla al laboratorio. Noi tutti apprezzavamo la sua passione e i suoi sentimenti di giustizia sociale e di fraternità.” Raimondo lascia un vuoto enorme nella borgata di Ticciano, recuperabile solo attraverso il ricordo della sua dolcezza e dei suoi insegnamenti. “La storia che tanto amavi ti appartiene e ne fai parte da protagonista, grazie di tutto.”
Nessun commento:
Posta un commento