di Antonio di Costanzo – La Repubblica Napoli
Più che un libro "Voglia di sinistra" è un manifesto politico: Luigi de Magistris lo dà alle stampe per annunciare il suo rientro in politica. Un rientro tutto a sinistra perché "la via d'uscita dalle tante crisi globali non può che essere politica e non ci può essere politica senza la sinistra" scrive l'ex pm. Nelle 144 pagine pubblicate dalla casa editrice "Ponte alle grazie" l'ex primo cittadino, il più longevo della storia di Napoli, quasi 11 anni (anche perché il Covid fece slittare le elezioni), parla della sua esperienze e rilancia la sfida, dopo aver archiviato il ruolo di portavoce nazionale di Unione popolare e rinunciato alla lista con Michele Santoro per le Europee. Nell'analisi politica l'ex inquilino di Palazzo San Giacomo fa una netta distinzione tra la "sua" sinistra che "globalizza umanità e fratellanza" e quella di "sistema" che per lui ha tradito le sue radici e la indica quasi come la ragione dei principali mali, quasi più colpevole della "coerente" destra di Giorgia Meloni. De Magistris ricorda che la sua giunta è stata quella più a sinistra d'Italia e che "l'aver fatto cose di sinistra ha portato al voto anche chi non lo era e mai avrebbe pensato di sostenerla". Ma oggi alza anche paletti che sembrano rivolti ad attivisti e Centri sociali, fattore importante della passata esperienza amministrativa:
"Se si sceglie solo la via movimentista e sociale non si potrà mai cambiare il sistema che ha contribuito a corrodere i valori della sinistra". Nel suo pensiero de Magistris propone anche il superamento del tabù della discussione sulla Nato. " Sì all'amicizia con Stati uniti" ma accompagnata " dall'emancipazione dalla sudditanza atlantica". Sulla guerra in Ucraina è molto critico: "La scelta bellicista e guerrafondaia non ha portato ad alcun risultato di pace". E sulla Palestina è netto: " La sinistra dovrebbe essere in prima linea a denunciare il genocidio in atto, le politiche razziste del governo israeliano, a lavorare per il cessate il fuoco e per l'autodeterminazione del popolo palestinese". Tornando in Italia, tra i nemici politici elencati figurano Matteo Renzi, con la sua riforma del lavoro, la cancellazione dell'articolo 18 e i commissariamenti, e non mancano le bordate contro il presunto golpe di cui sarebbe stato vittima. E il sindaco con la bandana arancione riemerge nel giudizio tranchant sulla situazione di oggi: "Molti di quelli che bombardavano per distruggere Napoli e colpire gli avversari politici sono saliti sul carro a godersi i nostri risultati e stanno provando a ricostruire in città quel sistema che avevamo tentato di debellare. Traditori, ingannatori, approfittatori lestofanti. Quando arriva la restaurazione bisogna preparare una nuova rivoluzione". Perché secondo il Demagistris-pensiero "la sinistra di sistema ha fallito e bisogna ricostruire la sinistra dal basso". E guai a parlare di campo largo sull'asse PdM5s: per l'ex pm, che ha tanta voglia di tornare a correre da sindaco "il M5s di Conte non è un partito di sinistra ma un partito opportunisticamente schierato oggi a sinistra", mentre il Pd " ha smarrito le sue radici e tradito tutti i valori della sinistra". Una sinistra che, però, ed è questa la speranza anche elettorale di "Dema" nel Paese esiste ed è "diffusa", non ha forte "rappresentanza istituzionale" ma è viva nelle associazioni e nelle reti civiche e si manifesta nell'astensionismo. Una sinistra antagonista al sistema ma non settaria" ribadisce de Magistris.
Nessun commento:
Posta un commento