Vico Equense - Torna d’attualità la questione del pronto soccorso che non c’è più dal 2020, all’ospedale De Luca e Rossano di Vico Equense. L’intento è quello di arrivare alla dichiarazione della zona svantaggiata per sperare nella riapertura. Non sarà facile ottenerla, poiché spetta al Ministero della Salute e prevede tutta una serie di condizioni. Il percorso è lungo e le speranze non sono molte. A detta dell’attuale amministrazione comunale questo procedimento bisognerebbe gestirlo a livello comprensoriale. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. A parole son tutti bravi, il difficile è fare realmente e concretamente. L’unica cosa certa è che da anni si va avanti con lo scaricabarile delle responsabilità, che in politica non è una novità. “Ora sappiamo tutti di chi sono le colpe per la chiusura del pronto soccorso – ha tuonato il sindaco Giuseppe Aiello la scorsa settimana dalle pagine di Agorà -. I medici interni non hanno più voluto coprire il pronto soccorso, è venuta meno - complice il covid - la disponibilità per i medici di reparto a seguire anche il pronto soccorso, soluzione che ha garantito in passato il servizio. Ci sono colpe per la chiusura e queste devono essere chiare.” Sarebbe forse più utile a questo punto provare a chiarire qual è la strategia di questa amministrazione. “Problematiche così intricate andrebbero gestite tenendo sempre presente la loro complessità – sottolinea Tommaso de’ Gennaro, segretario del circolo Pd -, in una prospettiva di verità e trasparenza, evitando di fare dichiarazioni che non danno alcun contributo alla soluzione del problema e che vengono fatte solo per compiacere una comunità giustamente confusa e spaventata.”
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