venerdì 1 febbraio 2013

“Storie di vita vissuta per la legalità”

Quando la scuola insegna la legalità e la solidarietà 

Sant’Agnello - Lunedì 4 febbraio alle ore 16.30 presso il “Conservatorio Sette Dolori” via Iommella Grande 99, S.Agnello, ci terrà l’ Incontro-confronto “Storie di vita vissuta per la legalità” cui interverranno Adriana Misella, Presidente del Coordinamento Nazionale Antimafia Riferimenti Gerbera Gialla, Silvia Blasi, Magistrato del Tribunale di Sorrento e le Alunne del Liceo “ Publio Virgilio Marone” di Meta. Modera il dibattito la Prof. Carmen Sicignano del Liceo “Publio Virgilio Marone” di Meta. Nel corso dell’iniziativa la dott.ssa Adriana Musella presenterà il libro con la storia di suo padre Salvatore Ulisse Di Palma " Vittima di mafia nome comune di persona " Prefazione di Piero Grasso. L’iniziativa rientra nel progetto " Educazione alla Responsabilità,alla Solidarietà e alla Legalità" organizzato per due anni 2010/2011, 2011/2012 dalla prof.ssa Sicignano, in qualità di responsabile coadiuvata da altre docenti coordinatrici. Esso ha coinvolto 17 classi con oltre 400 alunni ed è stato promosso dalla Dirigente Scolastica del Liceo, Prof Immacolata Arpino. “Ritengo, - ha dichiarato la prof.ssa Sicignano - che sia un imperativo categorico del lavoro di ogni insegnante, guidare i propri ragazzi in una crescita formativa quanto più possibile consapevole e autonoma in rapporto all' "altro" e al territorio, partendo dai libri e andando al di là di essi”. “Il frutto di questo lavoro sui ragazzi ha portato infatti, - ha sottolineato e concluso la professoressa, - tre alunne, Alessia Orazzo, Benedetta De Nicolae Cristina d'Esposito, alla realizzazione di un calendario, i cui proventi, 1850,00 euro, sono stati devoluti a favore dei bambini della "Comunità - Casa famiglia Myriam" di Meta”.

L' incontro-confronto del 4 febbraio le "Storie di vita vissuta per la legalità" si pone l’obbiettivo di testimoniare e condividere le esperienze, di chi ha fatto onestamente il proprio lavoro ed è stato ammazzato dal potere mafioso come Gennaro Musella, ingegnere salernitano, ucciso perchè non aveva accettato il silenzio e il malaffare negli appalti, e di Bagnara Calabra, vittima di mafia non conosciuta ai più o di chi come Letizia Aielli, giovane e tenace magistrato del Tribunale di Sorrento, stroncata precocemente da un brutto male, ha voluto si continuasse ad educare i giovani sul cammino della legalità. L’intervento delle alunne del Liceo Classico Publio Virgilio Marone di Meta, nell’ambito dell’iniziativa, rappresenta un momento vivo di confronto tra loro e i testimoni ed esperti, operatori sociali e culturali, e con altri giovani oltre che con docenti, che hanno cercato di capire in prima persona che cosa significa uguaglianza, diritti, doveri, responsabilità, solidarietà, cooperazione, volontariato, cultura, legalità, giustizia.

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