sabato 10 giugno 2017

Marina di Seiano. Torna la spettacolare processione di Sant'Antonio

Vico Equense - Martedì 13 giugno processione a mare di Sant'Antonio. Quella di Seiano è un evento in bilico tra il religioso e il propiziatorio, realizzata per la prima volta alla fine dell'Ottocento dai marinai del borgo. Anche quest'anno la suggestiva processione a mare della statua di Sant'Antonio, organizzata dal Consorzio Marina d'Equa, con il patrocinio del comune di Vico Equense, sarà un rito seguito da tutta la popolazione con quella devozione d'altri tempi. Diventata imponente oltre cinquant'anni fa quando, il commendatore Antonio Savarese, primo armatore della Costiera sorrentina (fondò con Achille Lauro la Libera Navigazione del Golfo) la pensò come una sorta di benedizione collettiva, facendo effettuare questo giro per mare alla statua del Santo, ammirabile nell'omonima chiesa del borgo, su una grossa imbarcazione. A metà degli anni '50 erano traghetti, pescherecci, gozzi e tutte le imbarcazioni che amici del commendatore Savarese, e i pescatori di Seiano e di Marina d'Equa, mettevano in mare. Oggi, come allora, il rito si ripete. Alle 19,00, dopo la celebrazione della messa, la statua viene issata e collocata sull'imbarcazione più grande. Poter salire su questa risulta il massimo per i credenti che arrivano da tutte le frazioni. Al seguito sfilano tra suoni, sirene e trombe, le imbarcazioni di ogni ordine e grado.
 
Al cui transito, che arriva fino allo stabilimento del Bikini di Vico Equense, il Santo riceve applausi da cittadini e stranieri, che negli ultimi tempi accorrono sempre più numerosi. La processione riceve manifestazioni di saluto anche dagli addetti delle attività produttive della costa, che sono soliti sparare fuochi d'artificio. Il corteo, dopo aver toccato lo stabilimento degli Scarselli, ritorna indietro, passa per le Axidie, dove si darà inizio allo spettacolo di fuochi pirotecnici organizzati dagli addetti delle attività produttive della costa , in onore del Santo e in ricordo della fede manifestata dal nonno, per giungere poi fino a Punta Scutolo.

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