mercoledì 26 settembre 2007

Mazzarella: Tagliamo posti da consigliere e consulenze


Qual è l'antidoto contro l'antipolitica? La buona politica, of course. È la scoperta dell'acqua calda.
Ma è una constatazione ben più credibile quando a pronunciarla non è il potente di turno, ma un prof di filosofia che ha deciso di mettersi in gioco. Con quali chance non è dato sapere. Ma almeno mentre sgorga veleno dalle liste dei veltroniani, il candidato alla segreteria regionale del Pd per i lettiani, Eugenio Mazzarella, affronta il nodo costi della politica. Ed è il primo tema vero lanciato nell'agone elettorale del costituendo Partito democratico.
Mazzarella apre le danze e chiede agli altri tre candidati (Tino Iannuzzi, Salvatore Piccolo e Sandro de Franciscis) «impegni concreti fin da subito con chi voterà alle primarie». Cinque le proposte. La prima: ridurre di un terzo il numero dei consiglieri regionali (attualmente 60), abolizione del listino, incompatibilità tra la carica di assessore e l'elezione a consigliere, senza possibilità di dimettersi optando per la giunta. Inoltre indicazione preventiva, da parte del candidato presidente, di almeno il 50 per cento della giunta con cui intende governare. Secondo punto: abolizione dei consigli circoscrizionali oppure nessun gettone o emolumento per i consiglieri. Terzo: riduzione delle consulenze e delle società miste utilizzate come bacino di consensi. «Non si può — dice Mazzarella — alimentare tramite il distorto utilizzo della spesa pubblica la creazione di un consenso clientelare sia ai livelli dei ceti professionali, che al livello del disagio sociale, che va affrontato evitando lo sconcio di politiche di sostegno al reddito che non assicurano ai meno abbienti diritti di cittadinanza solidale, ma sono volti a creare dipendenze clientelari organizzate». La quarta proposta ovviamente riguarda da vicina il suo mondo: tutte le risorse recuperate grazie ai tagli dovrebbero essere investiti per la scuola, per la ricerca e l'università. Infine il quinto punto riguarda la classe dirigente regionale e il suo rinnovamento. Per Mazzarella il salto di qualità può avvenire solo riformando la legge elettorale regionale: abolendo la preferenza e sul modello delle provinciali collegi circoscrizionali con candidati scelti con primarie vere sul collegio. Poche e chiare proposte su cui Mazzarella invita i suoi competitor a confrontarsi. Si tiene a distanza, il preside di Lettere, se una cosa ha compreso dei meccanismi della politica è che in questo momento distinguersi fa la differenza. Così esprime solidarietà al segretario regionale della Quercia, Enzo Amendola, perché ha ragione a dire «che stiamo assistendo ad uno spettacolo che delegittima il progetto del Pd», ma subito dopo lo invita a nozze. «Il gesto costruttivo» che Mazzarella invoca è che Amendola si schieri con lui. Come d'altronde molti altri delusi. A cominciare da Marco Rossi Doria, candidato all'assemblea nazionale con la Bindi, in Campania sosterrà il prof, differentemente da Annamaria Carloni che invece si è schierata in favore di Iannuzzi. «La situazione oggi è più difficile che nel '92 — chiosa Mazzarella —. Almeno all'epoca c'erano le terze file a rimpiazzare i potenti. Ora neanche più quelle».

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