venerdì 14 settembre 2007

Lepore: «Novità solo fuori dai partiti. I vecchi equilibri non reggono più» (Clicca)


«L’elemento significativo di novità è la candidatura di Mazzarella. Chi, soprattutto in area diessina, ha puntato su antichi equilibri, improponibili per il Pd, è rimasto ingabbiato in una camicia di forza e perciò impotente». Ragiona così Amedeo Lepore, del coordinamento regionale dell’area Letta, professore universitario ed ex assessore ds a Napoli, tra i sostenitori del candidato alla segreteria dalla società civile, Eugenio Mazzarella. Le altre candidature in Campania sono di provenienza della Margherita. Perché nessuna dei ds? «Per costruire il partito nuovo non si può certo ragionare in termini di appartenenza, altrimenti si sbaglia obiettivo. Poi, chi nei Ds puntava su vecchi equilibri non è andato molto lontano, non riuscendo a rendersi conto che non reggono più. Del resto, negli ultimi anni si è offuscata ed è venuta meno purtroppo la tensione al rinnovamento. Non è proponibile pensare in termini di macchine partitiche, che producono solo armate elettorali, ma di competizione tra personalità che si confrontano e puntano ad allargare la partecipazione». Oltre i partiti? «È necessario aprire a chi vuole offrire servizio alla politica pur venendo dal mondo della cultura, del lavoro e delle professioni e senza tradizionali rapporti con partiti». Partito o antipartito? «Società civile che partecipa alle scelte, alimenta il ricambio nei ruoli e nelle responsabilità portando il suo patrimonio. Niente affatto antipartito. Per questo la grande novità sono Mazzarella e tanti altri che credono nel progetto del Pd. Un partito, cioé, che con le le primarie fa della competizione un momento di confronto e crescita per l’innovazione, la competenza, la responsabilità, l’apertura al mercato. Discorso che vale sul piano nazionale come sul locale. Solo così, a Napoli e in Campania il Pd può raccogliere speranze di cambiamento».

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