mercoledì 5 marzo 2008

Un termovalorizzatore intercomunale?

Costruire un termovalorizzatore intercomunale: è la richiesta dei Sindaci dei 16 comuni dell’area stabiese, sorrentina e dei Monti Lattari al Commissario Gianni De Gennaro. Un termovalorizzatore che dovrebbe “bruciare” i rifiuti di una popolazione di 218mila abitanti. In attesa che l’autorizzazione del commissario straordinario arrivi i sindaci dei comuni interessati, stanno lavorando ciascuno ad un dossier individuale, in cui dovranno indicare un possibile sito dove collocare l’impianto e i pro e i contro, in termini economici e di impatto ambientale. Le recenti proteste dei cittadini contro la costruzione di un termovalorizzatore vicino ai centri abitati ci riportano ad un tema particolarmente importante per il sistema della gestione dei rifiuti: la termovalorizzazione. Di cosa si tratta esattamente? Perché nessuna comunità di cittadini vuole ospitare sul proprio territorio un termovalorizzatore? Un termovalorizzatore è di fatto un inceneritore di rifiuti in grado di sfruttare il contenuto calorico dei rifiuti stessi per generare calore, riscaldare acqua ed infine produrre energia elettrica. Si distingue quindi dai vecchi inceneritori che si limitavano alla sola termodistruzione dei rifiuti senza produrre energia. L'impiego dei termovalorizzatori sembra essere una via di uscita dal problema delle discariche ormai stracolme. Pur essendo molto meno inquinanti rispetto ai vecchi inceneritori, i termovalorizzatori non eliminano in ogni caso l'emissione di diossine nei fumi di scarico dispersi nell'atmosfera circostante. Un fatto su cui concordano ormai tutti, costruttori, medici e tecnici.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La richiesta per la costruzione di un Termovalorizzatore di rifiuti merita tutto il nostro rispetto politico perchè è una scelta coraggiosa quanto impopolare. Tuttavia, varrebbe la pena fare una riflessione sull’opportunità della costruzione di questo impianto.