martedì 11 marzo 2008

Una festa per Romano

Poche e neppure commosse parole per l'addio di Romano Prodi. Si sono spese espressioni più sentite per la rinuncia di Giuliano Amato (già pronto ad un incarico di governo con chiunque glielo proponga) che per quella di un premier discusso di cui parleranno i libri di storia perchè ci ha portati in Europa malgrado il diverso parere di Tremonti. Molti credono e dicono, neppure sottovoce, che Romano Prodi impegnato nei comizi avrebbe potuto far perdere la campagna elettorale al centro-sinistra. Spero non sia vero. Tutti i ministri e i vice-presidenti sono candidati e sarebbe folle pensare che l'anatroccolo nero sia Prodi che di tutti questi è sopra di una spanna. Leggere le dichiarazioni di Giovanna Melandri per capire quel che voglio dire. Il rapporto con il governo che il Pd propone in campagna elettorale non è felice. E' utile e necessario dare l'idea del Grande Cambio. E' troppo furbesco far finta di essere nati sotto un cavolo. C'è un elettorato di centro-sinistra che al nome di Prodi sente vibrare corde, percepisce garanzie. Insomma quest'uomo ha stabilito una connessione sentimentale con una parte del popolo del centro-sinistra. L'addio va bene, ma ci vogliono il mazzo di fiori, i discorsi e, perchè no, le lacrimucce, vanno bene anche finte. L'America è maestra anche in questo. Su amici del Pd sciogliete i cuori e fate una bella festa per Romano. A lui dovete tutto. Tanti errori ma anche il fatto di competere per il governo del Paese. Prima di lui eravamo democristiani e post-comunisti, e basta. Secondo me, gli elettori apprezzeranno un gesto di eleganza. (Peppino Caldarola)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Purtroppo l'uomo è troppo piccolo e riesce a scutare un orizzonte troppo poco vasto per capire ciò che Prodi è riuscito a fare tra mille difficoltà e sgambetti della sua stessa maggioranza (compreso il saccente ministro degli esteri Massimino D'Alema). La storia gli renderà merito, in fondo il tempo è galantuomo, si sà.
Per quello che mi riguarda il mio è un ringraziamento sincero a Prodi per aver fatto seriamente il suo lavoro facendo recuperare all'Italia quella serietà messa in discussione dal "buffone" che lo aveva preceduto. Dote che verrà sciupata dal buffone che gli succederà, chiunque sia.
Ormai siamo alla demagogia più spinta, il piazzista di Arcore ha infettato tutti.
Tutti a dire, meno tasse, stipendi più alti, più sicurezza, più istruzione, meno monnezza, più sanità...
O ci fosse qualcuno che avesse spiegato il COME...


Comunque GRAZIE PRODI!!!