domenica 20 aprile 2008

La cosa campana

Un po’ tutti pensano che il Pd debba diventare un partito federale. Questa è anche l'idea di Enzo Amendola. «Quando perdi — spiega — o piangi o rilanci. Il problema del Partito democratico è stato inquadrato perfettamente da Ilvo Diamanti: rappresenta soltanto dipendenti pubblici e intellettuali. Non parla agli operai, non agli industriali. Da qui il successo della Lega che ha risolto il problema della rappresentanza». Ma al Nord. Qual è l'alternativa meridionale? «Questa è una fase maieutica della politica. Non ci sono limiti alla creatività. Possono nascere esperienze civiche, penso per esempio al network di associazioni nato intorno all'emergenza rifiuti, sia parte integrante, si faccia classe dirigente. C'è, ovvio, il Pd, con il suo 30 per cento che non basta. La Sinistra, almeno una parte. E Mastella che ha proprio in mente il modello della Lega. C'è l'Udc. Con chi sta? Per me con un blocco progressista che si opponga all'asse di destra». Insomma usa termini differenti dal governatore, ma anche Amendola sta parlando della cosa campana, del laboratorio politico che insegni a Roma come si fanno coalizioni semplificate. «La si può chiamare cosa campana o blocco del sì», ammette l'ex segretario regionale dei Ds.

Con quel progetto si torna a parlare dal Palazzo
Napolionline - la citta vista da dentro - domenica 20 aprile 2008

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