Sulla vicenda Travaglio-Schifani interviene anche il direttore generale della Rai, Claudio Cappon che ha espresso profondo rincrescimento e vivo rammarico per le affermazioni di Marco Travaglio, contro il presidente del Senato Renato Schifani. Un episodio che il direttore generale definisce deprecabile, e un comportamento a suo avviso ingiustificabile, tanto da aver preso contatti con le strutture aziendali per le iniziative del caso. La Rai ha poi deciso di adottare subito un provvedimento. Nella puntata di questa sera Fabio Fazio in avvio di trasmissione leggerà una nota ufficiale della direzione generale di viale Mazzini. «Non posso che scusarmi» ha commentato il conduttore. «"Che tempo che fa" ha sempre cercato di rispettare due principi. Il primo: consentire la totale libertà di espressione a tutti i propri ospiti, evidentemente anche quando non se ne condividono le opinioni, come ho esplicitamente sottolineato in diretta a proposito di alcune affermazioni fatte da Marco Travaglio nel corso della puntata. Il secondo è quello di non offendere nessuno. Tanto più se assente e dunque impossibilitato a difendersi. L'offesa non mi appartiene. Quindi, quando ciò accade, non posso che scusarmi. A maggior ragione in questo caso per il rispetto che è dovuto alla Istituzione che il Presidente Schifani rappresenta. E desidero ribadirgli che, se e quando lo riterrà opportuno, sarà il benvenuto a "Che tempo che fa". Rispettare la doppia libertà - ha concluso Fazio -, quella di chi c'è e quella di chi non c'è, è sempre stato e rimarrà l'obiettivo di questa trasmissione».
4 commenti:
Anonimo
ha detto...
E' cominciato il regime. Teniamoci pronti. Che il signore ci aiuti.
4 commenti:
E' cominciato il regime.
Teniamoci pronti.
Che il signore ci aiuti.
Grande coraggio in tempi di regime per l'onestà intellettuale e la lucidità. I potenti non amano essere messi a nudo, dalla destra e dalla sinistra.
per fortuna c'è ancora qualcuno che non ha paura di dire la verità...
meno male che ci sta ancora lui:la reazione suscitata dimostra inequivocabilmente che in italia esiste un regime autoritario a pensiero unico.
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