sabato 10 maggio 2008

Palo killer, chiusa l´inchiesta: tre indagati

Si chiude con tre informazioni di garanzia l´inchiesta avviata dalla Procura di Napoli dopo la tragica morte di Fabiola Di Capua, travolta e uccisa da un palo dell´illuminazione pubblica il 23 dicembre 2006, mentre in motorino percorreva via Caracciolo. Il pm Stefania Buda, del pool coordinato dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, ha firmato l´avviso di conclusione delle indagini nei confronti di un ingegnere del Comune di Napoli e di due dirigenti di Ati-Acea, la società incaricata della manutenzione dell´illuminazione pubblica nella città di Napoli dopo il 2003. Gli inquirenti ipotizzano i reati di omicidio colposo e disastro colposo. Si profila invece una richiesta di archiviazione per i dirigenti di Enelsole, la società che aveva gestito la manutenzione prima del 2003. L´inchiesta ha preso in esame, anche attraverso una perizia eseguita con lo strumento dell´"incidente probatorio", la manutenzione di altri pali dell´illuminazione pubblica: agli atti si fa riferimento infatti ai due lampioni demoliti in viale Dohrn nel settembre scorso perché ritenuti in imminente pericolo di crollo. L´avviso lascia intendere la volontà, da parte della Procura, di chiedere il rinvio a giudizio dei tre indagati. La difesa (l´avvocato Gennaro Lepre per l´ingegnere del Comune, gli avvocati Claudio Botti e Ciro Pellegrino per i dirigenti Ati-Acea) ha venti giorni per sollecitare approfondimenti investigativi, depositare memorie o chiedere l´interrogatorio dei loro assistiti. Poi la parola tornerà al pm. (Repubblica Napoli)

Fabiola Di Capua aveva 37 anni. Era sposata ed era di una bimba. Aveva una vita piena di sogni e speranze, con un lavoro che amava: istruttrice di equitazione in uno dei migliori circoli della città. Originaria di Sorrento, appartenente a una nota famiglia di ottici, da tempo si era trasferita nel capoluogo.

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