Vico Equense - Angoscia, rabbia ma anche rassegnazione. La chiusura del pronto soccorso dell’ospedale De Luca e Rossano di Vico Equense suscita nella cittadinanza una gradazione di sentimenti per una sanità che sembra andare sempre peggio. I fatti sono ormai noti: il pronto soccorso è chiuso dall’ottobre del 2020 per decisione dell’Asl Napoli 3 Sud. “Una ferita ai diritti dei cittadini” ha sottolineato nei giorni scorsi Rosario Lotito, M5S. In questi quattro anni, francamente, non sembra che si siano intraprese azioni concrete e risolutive. Gli appelli e i solleciti da parte dei cittadini sono sempre rimasti inascoltati. “Il sindaco è il primo responsabile della tutela della salute dei cittadini e non può restare inerte di fronte allo smantellamento del nostro ospedale – commenta Franco Cuomo, Comitato "La Tutela dei Diritti dei Cittadini" -. Non mi risulta che questa amministrazione abbia assunto posizioni forti per difendere e potenziare questa struttura sanitaria. Un sindaco realmente vicino ai bisogni dei suoi cittadini avrebbe già preso iniziative forti: manifestazioni pubbliche o denunce istituzionali, io mi sarei incatenato davanti all' ospedale, invece di proclami vuoti e inutili. Non spetta a noi cittadini trovare soluzioni, soprattutto quando si tratta di un problema così grande e complesso come il pronto soccorso chiuso.” Quello della sanità pubblica in penisola sorrentina è un argomento che meriterebbe un confronto serio, all'altezza delle attese del territorio. L’eventuale realizzazione dell’ospedale unico ci pone dinanzi a una questione che ha bisogno di risposte. Gli ospedali di Vico Equense e Sorrento per continuare a funzionare devono essere migliorati, la mancanza di servizi per almeno dieci anni, in attesa della conclusione dei lavori, è inconcepibile.
“Le soluzioni le deve trovare chi ci governa e amministra – aggiunge Franco Cuomo -, a noi spetta solo il compito di far valere dei diritti sacrosanti e quello della salute è il primo tra questi. Tuttavia, quando mancano le competenze, le informazioni o la capacità di affrontare certi aspetti, credo sia corretto limitarci a sollevare il problema e portarlo all’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni ed evidenziarne e denunciarne tutta la gravità e soprattutto le totali responsabilità e complicità delle amministrazioni in tutto ciò che è accaduto e lo stato nel quale ci troviamo. Non basta un’ambulanza sguarnita di medici a Sant’Andrea – continua - per assicurare la dignità medicale che spetta ai cittadini. Denunciare tutto questo, a mio avviso, è il compito principale del Comitato. Quello che invece va detto senza mezzi termini è che il sindaco e la sua giunta non hanno mai fatto nulla di concreto per evitare lo smantellamento dell’ospedale e la chiusura del pronto soccorso. Questo è ancora più grave quando il territorio esprime un consigliere regionale, che è anche comunale, che - per quanto ne so- non ha mai speso una sola parola sull’argomento” conclude.
Nessun commento:
Posta un commento