Vico Equense - La prima linea della nostra risposta sanitaria è chiusa dall’ottobre del 2020, per decisione dell’Asl Napoli 3 Sud. Chi sta male oppure ha un incidente non può accedere al pronto soccorso dell’ospedale De Luca e Rossano e viene dirottato da altre parti, molto spesso negli ospedali che sono stati depotenziati negli anni da una politica capace solo di fare tagli alla sanità. Gli appelli e i solleciti da parte della cittadinanza sono sempre rimasti inascoltati. Ieri sera nella chiesa dei Santi Ciro e Giovanni, durante la messa, una persona anziana si è sentita male. L'ambulanza è arrivata dopo quasi mezz'ora, con l'ospedale De Luca e Rossano a meno di cinquanta metri. “La chiusura del pronto soccorso a Vico Equense: una ferita ai diritti dei cittadini – il commento di Rosario Lotito, M5S -. Un vero e proprio attentato alla tutela della salute pubblica. Da oltre quattro anni, i cittadini sono stati privati di un servizio essenziale, lasciando più di 20.000 persone senza un pronto soccorso. Non è un problema tecnico, ma piuttosto una scelta politica deliberata, volta a depotenziare l’intero ospedale. La salute non è un privilegio, ma un diritto fondamentale” conclude l'esponente politico pentastellato. Davanti a questo fallimento senza appello, un paio di anni fa è stato attivato un punto di primo soccorso. Chi lavora nel capo della sanità dice che il punto di primo intervento non è un pronto soccorso, può intervenire su piccole ferite o piccoli traumi, ma per le emergenze può predisporre solo il trasferimento in ambulanza al pronto soccorso più vicino. Altri, però, evidenziano che è prevista anche l'accoglienza di un paziente infartuato, che chiaramente deve essere quanto prima stabilizzato, e poi smistato nelle strutture di competenza.
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