IL GRANDE EX
Sorrento - «Neres? Sì, mi rivedo in lui. Ala destra, bravo entrambi i piedi. Certo, io calciavo anche le punizioni...». Così il grande ex azzurro Cané sul connazionale che ha conquistato il cuore dei napoletani con i suoi dribbling, i suoi assist e i suoi gol. Faustino sbarcò a Napoli nel 1962. «E da qui non me ne sono mai andato, dopo aver incontrato Adele, la donna della mia vita». Cané è stato venerdì sera a Sorrento, dove ha allenato con successo negli anni 80, per presentare il libro "Il napoletano di Rio de Janeiro", scritto da Adolfo Mollichelli, già inviato del Mattino, ed edito da Cuzzolin. Ha ritrovato tanti amici, come i dirigenti di quegli anni Carlo Cuomo, Diodato Scala e Catello Tronco. Lo ha accolto con affetto il sindaco Massimo Coppola, che ha sottolineato le differenze tra i calciatori di ieri e quelli di oggi, meno legati a un ideale, a una maglia e a una tifoseria. «Mi sentii subito a casa mia a Napoli e anche a Sorrento sto bene. Ho conosciuto questo luogo meraviglioso grazie al calcio perché qui ci portavano in ritiro d'inverno il comandante Achille Lauro e il Petisso Pesaola. Negli anni da allenatore mi sono divertito tanto a Sorrento lanciando giovani di valore, uno su tutti: Ruotolo, lo mandai in campo a 16 anni e poi lui è diventato la bandiera del Genoa». Inevitabile la commozione rileggendo le pagine della storia rossonera. «Cané è un vero uomo di cuore», hanno sottolineato Mollichelli e il moderatore Antonino Siniscalchi. Dal passato al presente, al Napoli che ha chiuso il girone d'andata al primo posto anche grazie ai numeri di Neres. «Un ragazzo che già a 18 anni era riuscito a farsi spazio nel San Paolo, non un club qualsiasi. Ha intrapreso subito l'avventura in Europa ma non è stato molto fortunato perché ha avuto problemi fisici. Ha fatto bene nel Benefica, bravo il Napoli a sceglierlo. Conte ha una conoscenza profonda del calcio internazionale, si vede anche dai movimenti di mercato che ha suggerito alla società. Neres sta brillando e mi auguro che possa riuscire a fare ancora meglio a Napoli. Un paragone con me? Difficile farli a distanza di tanto tempo, anzitutto sul piano del gioco e della velocità». Cané è lieto che un brasiliano abbia conquistato la scena a Napoli. «Mi auguro che non faccia come Kvara», un sorriso come commento sulla spinosa vicenda che riguarda il georgiano. Sessantadue anni a Napoli, con qualche breve parentesi lontano dalla città che ama. E un sogno, confidato dall'amico editore Cuzzolin: «Faustino sarebbe orgoglioso di poter ricevere la cittadinanza onoraria». (em.sor. - Il Mattino)
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