giovedì 17 luglio 2008

Sena conferma le dimissioni: «Nel Pd tratti di stalinismo»

Regione Campania - Il capogruppo dimissionario del Pd in consiglio regionale, Mario Sena, non ha alcuna intenzione di ripensarci. Sarà Antonio Amato (foto), ex capogruppo dei Ds prima della nascita del Pd, a gestire questa fase di transizione fino all'elezione del nuovo responsabile. «La situazione — ha commentato Sena — è confusa. Il partito è letteralmente frammentato. Il mio rapporto storico con De Mita? Non c'entra nulla. È una situazione che finora mi ha solo procurato sofferenza personale. Ma De Mita non lo vedo da tempo». Insomma, Sena fa intendere che se non si fosse dimesso di sua iniziativa (in maniera insolita, affidando la comunicazione ad un sms, prima di protocollare ufficialmente le dimissioni nelle mani del segretario del gruppo) sarebbe stato travolto dalla polverizzazione delle posizioni politiche nell'ambito del Pd in consiglio regionale. «I partiti minori — aggiunge — votano con il Pdl e gli stessi colleghi del Pd fanno ciò che vogliono. Lo hanno dimostrato votando contro le mie indicazioni. Sì, tanti amici mi hanno manifestato solidarietà. Ma lo stalinismo strisciante che sopravvive a sinistra rende tutto molto difficile. Non c'è la giusta serenità». Secondo Francesco D'Ercole, leader del Pdl, «ad inasprire i rapporti fra i consiglieri Pd ed il loro capogruppo ha contribuito anche la recente vicenda del consiglio provinciale di Avellino, dove gli 8 consiglieri demitiani si sono uniti a quelli del centrodestra e costretto alle dimissioni il presidente Alberta De Simone». Commenta più disinvolto il conmsigliere del Pd, Felice Iossa: «Comprendo — dice— tutta la vicenda umana di Sena, ma il capogruppo del Pd ha un compito di assoluta responsabilità perché o ha l'unanimità dei consensi o non riesce a fare il capogruppo e quindi penso che nella riunione di domani con il segretario regionale Tino Iannuzzi, dobbiamo affrontare con molta serenità la questione perché penso che oltre a definire il nuovo capogruppo dobbiamo fissare le priorità sulle leggi da licenziare in Consiglio». (A. A. da il Corriere del Mezzogiorno)

E Velardi, via blog, ringrazia il Cavaliere
Napolionline - la citta vista da dentro - giovedì 17 luglio 2008

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