Provincia di Napoli - “Non mi appassiona e devo dire ho una sincera difficoltà a comprendere il dibattito che si sta sviluppando in questi giorni intorno alla campagna nazionale del PD “Salva l’Italia”. L’unico risvolto positivo è che da questa settimana l’iniziativa è più conosciuta in Campania di sicuro ma devo dire anche nel resto del Paese. Il PD a Napoli, come in tutta la regione e nel resto d’Italia è una grande comunità di donne e uomini, di giovani. Una comunità che faticosamente sta cercando non solo di radicarsi sul territorio, ma di rimettersi in cammino dopo una pesante sconfitta elettorale. Forse abbiamo riflettuto poco e male sul perché di quel risultato, ma oggi abbiamo il dovere di provare a risalire una china e cominciare a costruire l’alternativa all’attuale maggioranza di governo. Fare questo significa ritornare ad avere un rapporto di popolo con le aree di bisogno del Paese, rappresentare le ansie e le difficoltà dei giovani, del ceto medio, dei salariati, dei pensionati. La raccolta di firme al di là di legittime valutazioni personali e rispettabili scelte individuali rappresenta un primo strumento per ritornare a parlare con la gente, per rincontrare il Paese, quello vero, quello che chiede a noi, al PD di interpretare bisogni e aspettative. Su questo dobbiamo saper costruire attenzione e credibilità. Non mi interrogherei oltremodo su chi ha scelto di non firmare. Mi preoccupa di più perché un intero gruppo dirigente del partito napoletano, per quanto di fronte ad una iniziativa costruita come in tanti casi accade, in tempi stretti, poi non abbia sentito il bisogno di essere sabato alla Rotonda Diaz. Lì forse dobbiamo saper recuperare nelle prossime settimane. Lo dico, consapevole del lavoro e delle sfide che ci attendono e quindi preoccupato di sapere effettivamente in campo un intero gruppo dirigente. E accanto a questo fare opposizione significa tessere rapporti tra forze politiche e nella società più ampi. Dobbiamo avere il coraggio di esporci di più su temi sociali che pure hanno riempito le cronache di queste ultime giornate, penso alle vicende degli immigrati residenti a Pianura che hanno occupato il Duomo di Napoli e che ripropongono il bisogno di contrastare i fenomeni di razzismo e di intolleranza per affermare i valori della coesione e della solidarietà o alle migliaia di lavoratrici e di lavoratori del pubblico impiego che nei giorni scorsi hanno manifestato a Napoli in migliaia, contro i provvedimenti adottati dal Governo che producono tagli pesanti alle retribuzioni, all’occupazione nel sistema scolastico, il licenziamento di lavoratori precari, l'aggravamento delle condizioni di lavoro, il blocco delle assunzioni.” (Antonio Marciano Responsabile organizzazione PD Campania)
Firme anti-governo, gelo nel Pd dopo Bassolino no di Cacciari
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