lunedì 11 agosto 2008

Pittella: Il Sud non si è rassegnato

Durante la prima parte di questo tour per il Sud è entrato in contatto con il tessuto produttivo meridionale. Che idea si è fatto? Che, al netto di alcune importanti e belle eccellenze, il sistema imprenditoriale meridionale è fatto da mini e microimprese che stanno soffrendo molto per una serie di ragioni: crisi finanziaria internazionale, liquidità, concorrenza sleale, credito penalizzante. Quindi, la risposta che dobbiamo dare anche come Ue deve essere finalizzata a ridurre il nanismo dimensionale, a fare ricerca, a internazionalizzare il prodotto e a certificarlo. Come sta andando il tour? Per il momento è una esperienza bellissima, faticosa ma bellissima. Credo che sia la prima volta che un parlamentare e una fondazione politico-culturale, come Mezzogiorno Europa, creata dall'attuale presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, assumano una iniziativa del genere. Centotrenta visite tutte d'un fiato per ascoltare, proporre e pensare al sud di oggi e a quello del futuro. Che clima politico ha trovato nei vari comuni visitati? Un clima diverso da luogo a luogo, con un sottofondo comune, la diffidenza, l'incertezza, la distanza dalla politica e, in alcuni casi, il disagio anche grave per la crisi economica, il rincaro dei prezzi, la disoccupazione. Ma non ho trovato da nessuna parte la rassegnazione. Il tessuto sociale, se sollecitato risponde; se coinvolto in iniziative serie riprende a sperare e a credere. La politica ha dunque un ruolo essenziale, nella misura in cui sa offrire esempi e testimonianze serie e convincenti. Cosa le hanno chiesto i cittadini che incontrato? Tante cose. Mi hanno posto problemi specifici, legati al territorio, o questioni più generali e di ampio respiro politico: la qualità della spesa dei fondi europei, i limiti della politica agricola comune, la necessità di sostenere le pensioni e i giovani e di investire ancor di più e meglio nel capitale umano, le carenze europee sulla politica estera e sulla sicurezza. Cos'è che l'ha colpita di più? La superficialità con cui i media e la politica italiana ritengono l'Europa un argomento di serie B. Per questo ai politici dico: andate tra la gente come sto facendo io e scoprirete che c'e' voglia di Europa e c'e' coscienza che molte delle cose che ci riguardano sono condizionate dal ruolo positivo o negativo dell'Europa. Quali sono stati i temi su cui ha discusso durante il tour? Abbiamo tenuto decine di confronti su federalismo, ambiente, uso dei fondi europei, energia, ricerca, piattaforma logistica, ma anche sul programma Erasmus e sul trattato di Lisbona. Abbiamo lanciato forti messaggi su alcune questioni fondamentali, tra cui la difesa dell'ambiente dagli incendi dolosi, la qualita' della spesa, gli investimenti nel capitale umano, la partecipazione dei cittadini alla costruzione dell'Europa. Com'è possibile far uscire il Sud dalle emergenze di cui soffre? E' necessario dare al Sud una nuova missione e concentrare gli sforzi su questa mission, parlo in particolare della piattaforma logistica che deve fare del Sud il cuore degli scambi commerciali che interessano l'area mediterranea. Bisogna, inoltre, promuovere un'azione di contrasto senza quartiere contro la piccola e grande criminalità. E serve una politica con la p maiuscola. (Basilio Puoti il Denaro)

Nessun commento: