giovedì 12 febbraio 2009

WWF, cronaca di un dissesto annunciato

Vico Equense - Quando in penisola sorrentina piove …e piove molto …e la penisola si “sgretola e disgrega” tra frane e smottamenti …c´è ancora chi si meraviglia e invoca lo stato di calamità naturale e auspica soluzioni di emergenza. E dopo la “tragedia” appaiono, come da copione, le “parole chiave”… che rendono possibile ogni successivo investimento e intervento: “somma urgenza”, “ad horas”, “pericolo per la pubblica e privata incolumità”. Il WWF da anni documenta e testimonia quello che quotidianamente accade, denunciando anche le responsabilità della politica, spesso incapace (o non interessata) a risolvere le emergenze ambientali che affliggono il nostro territorio e preoccupata solo a far tacere tali voci, con la convinzione che le denunce del wwf diano un´immagine negativa della “cartolina” (ormai infranta) della penisola sorrentina. Ma tantissimi sono i gravi fatti segnalati negli anni dalla nostra associazione. A Vico Equense, - si legge nel documento pubblicato da Positano News - sulle sponde del Rivo d´Arco, un “furbo” (uno dei tanti), per simulare l´esistenza di un muro preesistente, decise di “ingabbiare” in una rete, sostenuta da tondini di ferro legati a vecchi alberi di ulivo, diverse tonnellate di pietre calcaree (precedentemente estratte dalla montagna per ricavare un locale abusivo). Immediato fu la denuncia del wwf che documentando accuratamente i fatti previde anche “la futura catastrofe”. Meno immediato fu l´intervento di chi doveva o poteva intervenire…fatto sta che, come da previsione, crollò tutto, ulivi secolari compresi, e il privato “furbescamente” chiese ed ottenne di poter “ricostruire” il muro crollato, per contenere il terreno sceso rovinosamente a valle. Inutile dire che tale muro fu costruito in difformità rispetto alle presunte autorizzazioni. Dopo anni, il wwf si accorse che i lavori abusivi continuavano e quando, alle 22 di una sera di qualche mese fa, mandò l´ennesimo fax alle Forze dell´Ordine, accadde che il mattino successivo, un povero ed onesto uomo di 72 anni già colpito da alcuni infarti, venisse aggredito e percosso dai proprietari del fondo, oggetto dei molteplici abusi, credendolo l´informatore del wwf. Il mistero è che in quel giorno non c´era stato nessun intervento delle Forze dell´Ordine…che tardò ad arrivare dopo oltre una settimana…a causa della nota fax del wwf definita “illeggibile”!!! Ma i proprietari evidentemente “presagirono” la denuncia e malmenarono “preventivamente” il presunto informatore. E sempre nel Rivo d´Arco si verificò un crollo nell´alveo di numerosi cubi di cemento e di terreno messi in opera sulla sponda a contenimento di terrazzamenti e sbancamenti realizzati per ottenere un percorso carreggiabile di prolungamento ad un parcheggio utilizzato da una ditta di calcestruzzi. Sempre a Vico, nel Rivo di via Antignano è accaduto che, a seguito di lavori di allargamento della stradina, finanziati con fondi POR e realizzati dallo stesso Comune, tutto il materiale estratto (terreno, pietre e quant´altro) venisse rovinosamente sversato nelle sponde dell´alveo, creando una grave modifica dello stato dei luoghi e una situazione di pericolo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Solo 2 cose:

prima cosa
qualche tempo fa il wwf era consulente di qualche comune della penisola.
Da qualche altro tempo non riceve + oboli.
Morale della favola:
si guardassero le denunce dello stesso wwf aumentate in modo assurdamente esponenziale da quando...

seconda cosa
qualche ditta di giardinaggio che riceveva appalti da qualche comune sorrentino,
pare che dovesse pagare sempre "la penale" di sistemare le ville ed i giardini di noti esponenti della stessa associazione ambientalista moralizzatrice WWF

Anonimo ha detto...

Va bene, facciamo insinuazioni.
Ma io credo che tra il WWF e l'abuisvista che sventra il rivo anaro non ci sia paragone.
Come al solito le riflessioni banali omogeneizzano tutto per non far comprendere le differenze tra reati.
Speriamo nelle Procure...