lunedì 18 maggio 2009

Pd, Bindi critica Cozzolino: rimanere in carica peccato originale

«Il cammino proficuo di Angelo è iniziato da quando De Mita ha lasciato il partito e da quando Bassolino ci ha tolto dall’impaccio». Mani libere, nessun imbarazzo nel dover scegliere se restare in giunta o candidarsi alle europee. Nessun disagio nel sedere in un esecutivo al quale Rosy Bindi non ha lesinato critiche, a partire dalla gestione della crisi rifiuti. L’ex ministro della Sanità è stata ieri in città per sostenere la candidatura alle europee dell’ex assessore regionale Angelo Montemarano, al fianco del segretario regionale Tino Iannuzzi, del deputato Salvatore Piccolo e del consigliere Pietro Mastranzo. «Dalla Campania - dice il vicepresidente della Camera - ci aspettiamo una riscossa del Pd e soprattutto un segnale preciso contro questo governo, che in Campania e al Sud ha fatto il pieno di voti per poi consegnarli alla Lega di Bossi che lo tiene sotto ricatto. La candidatura di Montemarano mostra l’attenzione che il partito ha voluto dare alla sanità, al buon lavoro da lui avviato in questi anni». Sulle modalità della campagna elettorale per le europee, la lingua si fa più affilata: «Chi fa campagna elettorale - aggiunge la Bindi - non ha tempo per il lavoro d’ufficio e poi io sono cattolica, credo nel peccato originale e ho una certezza: chi ha potere lo utilizza in campagna elettorale, raccogliendo anche consensi non liberi». Una stoccata alla direzionale nazionale del Pd, che nella sola circoscrizione meridionale ha candidato 4 assessori regionali e 2 provinciali. E nessuno di loro ha ritirato le deleghe. Ma dall’hotel Excelsior, a pochi passi da Palazzo Santa Lucia, il riferimento ad Andrea Cozzolino, assessore e candidato, è chiaro. A gettare acqua sul fuoco, ci pensa lo stesso Montemarano. «Nulla a ridire sulle scelte del mio ex collega di giunta», dice ricostruendo la sua storia recente: «Non avevo in mente di correre per l’Europarlamento. La candidatura mi è stata proposta pochi giorni dopo la mia uscita di scena dalla giunta. Avrei comunque lasciato l’assessorato, perché la mia delega, a differenza di altre, impone uno stacco netto tra funzione pubblica e attività politica». Montemarano passa poi a illustrare i punti del programma per Strasburgo: sviluppo, sicurezza, sanità e servizi sociali. Platea in piedi e battimani. Ma a rinfocolare le polemiche ci pensa il deputato Salvatore Piccolo: «Delle criticità in Regione si è spesso accusato Montemarano, dimenticando i mammasantissima». Ma la critica più pungente va al candidato del centrodestra alla Provincia, Luigi Cesaro: «Un analfabeta». Più ruvido rispetto al solito anche il candidato Pd per l’ente di piazza Matteotti, che fa una puntatina all’Excelsior. «Cesaro - dice Luigi Nicolais - è un candidato debole, non capace di dirigere un ente come la Provincia in un momento di grande cambiamento. L’invito a un confronto resta aperto, ma ormai ho perso le speranze. Mi avrebbe fatto piacere discutere con lui per confrontare due diversi modelli e dare ai cittadini la possibilità di scegliere sulla base dei programmi e non dei volti, vale a dire il mio e quello di Berlusconi». Ma quanti voti potrebbe realisticamente spostare un confronto pubblico? «Li sposta, li sposta», dice Nicolais. L’ultima chance è offerta dal presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Gabriele Peperoni, al lavoro da giorni per organizzare un incontro a più voci. Il primo sì convinto arriva da Sodano. Disponibilità assicurata anche da Nicolais. (Enrica Procaccino il Mattino)

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