Castellammare, l’allarme degli ambientalisti
Castellammare di Stabia - «Ufficialmente è una strada chiusa per frane da anni. Di fatto è ancora una via di passaggio per scooter e utilitarie. I blocchi di cemento che chiudono parzialmente l'arteria che collega la città stabiese al monte Faito, infatti, sono un ostacolo solo per i cittadini con buonsenso». La denuncia, che riguarda la stradina dissestata e tutta curve che conduce alla montagna dei Lattari, è degli ambientalisti dell'associazione Protezione Verde Pro Natura. A detta dei naturalisti, infatti, il dissesto idrogeologico dell'arteria stabiese(che aspetta da tempo un progetto di recupero da parte di Provincia e Regione) è sotto gli occhi di tutti, ma finora, non solo le autorità preposte non hanno fatto nulla per recuperare la principale via d'accesso alla montagna (visto che per raggiungere la vetta l'altra possibilità è passare da Vico Equense o prendere la funivia, ma solo da aprile ad ottobre con orari ridotti) ma alcuni continuano a non rispettare i divieti, mettendo in pericolo la propria incolumità. «Il problema è che il Faito non merita di rimanere in coma ancora a lungo - spiega Giovanni Calogero, dell'associazione verde del territorio termale - il patrimonio arboreo del nostro monte è da tutelare e salvaguardare, ma soprattutto da rilanciare prima che sia troppo tardi. Il viavai di macchine e motorini è il segnale che la passione montana resiste, rendendo ”temerari” famiglie e coppiette che si avventurano su un manto stradale con voragini, alberi a rischio crollo e verde senza manutenzione». «Dalle tre vie d'accesso degli anni '60, quando anche la funivia lavorava tutto l'anno con corse regolari, ad oggi - racconta Danilo Somma, dell'Hotel Sant'Angelo, che vive tutto l’anno in quota - ne è passato di tempo, e anche il nostro lavoro è sempre più difficile. La preoccupazione - prosegue il ristoratore - è condivisa anche da noi, visto che con la chiusura della strada da Castellammare, l'unica via di passaggio, oltre che di fuga, resta la via da Vico, che vive sempre i disagi del traffico e dei cantieri aperti, nonché della funivia che lavora a singhiozzo». A fronte delle proteste, qualche giorno fa l'amministrazione comunale stabiese ha lanciato l’ allarme dissesto idrogeologico, chiedendo per il 15 ottobre una conferenza dei servizi per interventi di bonifica e antifrane. «Il versante stabiese del Faito così come la strada - spiega il sindaco Salvatore Vozza - versano in una situazione di grave degrado dal punto di vista idrogeologico e di incuria del verde. È necessario definire in modo tempestivo gli interventi utili per evitare disastri ambientali». (Titti Esposito il Mattino)
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