giovedì 5 novembre 2009

Teatro delle Rose: si parte martedì 10 novembre con Gino Rivieccio e il suo “SALI E T'ABBACCHI”

Piano di Sorrento - Gino Rivieccio, grande amico della penisola sorrentina, non manca mai nel cartellone del Delle Rose, perché sono gli spettatori a chiedere di lui. E lui non tradisce: spettacoli sempre diversi tra loro, ma portati in scena con la signorilità e l’ironia di sempre. “SALI E T'ABBACCHI” scritta dallo stesso Rivieccio e da Gustavo Verde (figlio del grande Dino Verde) è ormai un classico con il quale Rivieccio debuttò nel lontano 1992, anno di apertura del Teatro Augusto. Prodotto dall’Albertina produzioni “ Sali e T’abbacchi “si colloca tra le commedie più attese e divertenti di questa stagione. E’ una commedia che fotografa la solitudine del nostro tempo e diventa la rappresentazione di una realtà ordinaria che rischia di precipitare proprio in prossimità di ricorrenze importanti quale quella del Natale: la separazione tra coniugi, gli affetti sempre più distratti dall’ambizione e dal successo, vengono messi in luce con ironia e garbo, attraverso intrecci e situazioni comiche, in un lavoro che vede in scena sei attori. Le musiche sono firmate da Pino Perris, le scene sono di Tonino di Ronza e la regia è di Gaetano Liguori. Il dottor Salzano la notte dell’ ultimo dell’anno ha invitato a cena delle persone di un certo rilievo, ma … la moglie è scappata ai Tropici con l’amante; l’ascensore del palazzo, dove abita al 19° piano, si guasta; il furgone del catering con la cena che il dottore aveva ordinato per i suoi ospiti viene trafugato e gli viene chiesto un riscatto per riaverlo. Aggiungete che le uniche persone che possono aiutare sono un portiere che non può fare le scale, un brigadiere menagramo, una colf straniera che non capisce l’italiano e l’autista del furgone che non capisce niente…Insomma, Gino Rivieccio in questa commedia è il protagonista dei contrattempi e dei colpi di scena che si susseguono a ritmo incessante, proprio come le risate: veramente tante e senza soluzione di continuità. (Mariella Nica)

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