domenica 22 novembre 2009

Regione Campania, moltiplicazione gruppi per salvare benefit

Regione Campania - Del gruppo misto fanno parte in quattro (Iossa, Nocera, Silvestro e Insigne), orfani del partito a cui appartenevano e nel quale sono stati eletti quasi cinque anni fa. Stefano Buono è passato con Italia dei Valori ma formalmente milita ancora nei Verdi per Sinistra e Libertà, formazione politica che a sua volta vanta cinque consiglieri. La parte del leone la recitano ovviamente Pd e Pdl, ma ci sono anche i dipietristi (Marrazzo, Maisto e Manzi), l'Mpa di Lombardo che conta solo su Ronghi e Brusco (il primo eletto con An, il secondo con Fi), i tre Socialisti che stanno da soli mentre a Roma il proprio partito è confluito in Sinistra e Libertà e l'Udc che vanta l'ex Udeur Arena e il subentrato Mocerino. È questo lo scenario dei gruppi del Consiglio regionale della Campania, iperframmentato nonostante il tentativo a livello romano di consolidare il bipolarismo: sono dieci infatti. Tanti, troppi. Ma ciò accade per autogarantirsi i benefit che il regolamento prevede per i gruppi. “Siamo tanti, è vero. Ma bisogna anche dire che, in questi tempi di lotta alla casta, l'autista non lo chiede quasi più nessuno”. A rivelarlo un consigliere regionale della Campania di maggioranza che preferisce rimanere anonimo semplicemente “per evitare strumentalizzazioni, spiegare ai cittadini che qui tutti proviamo a lavorare sul serio e che bisognerebbe fare due conti anche sugli assessori”. A dimostrazione che il tema dei benefit dei consiglieri campani è sempre caldo se non addirittura scottante negli uffici del Consiglio regionale. Sono tanti i fondi a disposizione di ciascuno dei 60 membri dell'assemblea, tante le garanzie, poche le persone disposte a discuterne con chiarezza e trasparenza. Partiamo appunto dagli autisti: spetta di diritto soltanto al presidente del Consiglio, mentre capigruppo e presidenti di commissione devono farne richiesta e specificare le ragioni istituzionali per cui la fanno; l'indennità lorda di ogni consigliere ammonta a circa 9.300 euro al mese, a cui va aggiunto un rimborso spese di circa 6mila: in tutto, quindi, un consigliere introita circa 15mila euro al mese che netti diventano tra gli 8 e i 9mila; infine, c'è un gettone di presenza per ogni seduta di aula e commissione di 250 euro; in dotazione viene fornito un telefonino con una scheda di 100 euro al mese per i semplici consiglieri e 200 per capigruppo e membri dell'Ufficio di Presidenza; ad inizio consiliatura viene dato poi un pc portatile in comodato d'uso che la maggior parte restituisce allo scadere dei cinque anni perché usurati; sul fronte trasporti, sono gratis viacard, telepass e persino l'abbonamento annuale al Metrò del mare mentre non sono previsti sconti su treni e arei; c'è infine un fondo comunicazione che varia sulla base di quanti compongono un gruppo: ogni consigliere ha circa mille euro al mese, ma – stando a fonti interne al palazzo - in pochissimi lo utilizzano per pagare l'addetto stampa. (Rocco Parola Velino/Velino Campania)

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