Antigone: carceri sovraffollate a causa della legge Fini-Giovanardi
Marco Toriello, 45 anni, tossicodipendente, gravemente ammalato, venerdì scorso si è tolto la vita impiccandosi in cella a Salerno. E' l'ennesimo suicidio nelle sovraffollate carcere italiane: a darne notizia è l'Osservatorio permanete sulle morti in carcere, che aggiorna a 69 suicidi tra i detenuti la drammatica contabilità dall'inizio dell'anno. Viene così eguagliato - scrive l'Ansa - il triste record del 2001, quando si registrò il numero più alto di detenuti suicidi in Italia. Le carceri scoppiano. Era un problema per il centrosinistra, che fece l'indulto, è di nuovo un problema per la destra che sulla sicurezza ha vinto le elezioni. Sanzioni amministrative aumentate del 18,5%, richieste di programma terapeutico diminuite, invece, di quasi il 90%, questo mentre un terzo degli ingressi in carcere riguardano tossicodipendenti (30.500 su 92 mila ingressi nel 2008): la linea dura nei confronti di chi produce, traffica e detiene droga si e' tradotta in un intasamento del sistema penale da parte 'di soggetti dal profilo criminale piu' basso'. A fare il punto sull'applicazione delle legge Fini-Giovanardi, che nel 2006 ha inasprito le sanzioni, e' la versione aggiornata del Libro Bianco di Antigone e Forum droghe presentato durante un incontro con l' associazione Radicale Adelaide Aglietta di Torino. Dall'entrata in vigore della legge - rileva il rapporto - le segnalazioni per il reato di spaccio sono aumentate del 13%, mentre quelle per il reato piu' grave di associazione a fini di spaccio sono diminuite del 15%. Questo ha notevoli conseguenze sul sistema carcerario: le segnalazione in stato di arresto sono state il 18,4% in piu', quelle di stranieri sono aumentate di un quarto. Sono 28.800 le persone entrate negli istituti penitenziari per reati legati alla droga (produzione, detenzione e spaccio), mentre, dal 2006 (dopo l'indulto) il numero delle misure alternative e' crollato: a fronte di quasi 15 mila tossicodipendenti attualmente detenuti sono 1.200 quelli in affidamento terapeutico, meno di un terzo rispetto all'inizio del 2006. Si predilige la detenzione in carcere, mentre, conclude il rapporto, 'e' dimostrato che i tassi di recidiva per chi sconta una pena alternativa sono molto piu' bassi e i costi di gestione inferiori'.
Nessun commento:
Posta un commento