martedì 19 gennaio 2010
Scuola, da "beauty farm" a “beauty school”
Vico Equense - Sarebbe diventata una beauty farm la scuola di Montechiaro mentre quella di Ticciano un «punto di sosta e ristoro» per gli amanti della mountain bike. Sarebbero state di soggetti privati la realizzazione e la gestione delle opere e tutto sarebbe avvenuto con l’approvazione dell’Amministrazione comunale. Questo sarebbe stato lo scenario per i cittadini del comune di Vico Equense con lo smantellamento di due plessi scolastici pubblici ed il loro conseguente cambio di destinazione a favore dei privati. Sarebbe stato… ma non lo sarà! Ci è voluta una “guerra mediatica”, che ha visto coinvolti tanti (forse troppi) soggetti, tutti pronti ad autodichiararsi vincitori dopo ogni singola “battaglia” fatta di firme, volantini, sentenze o ricorsi, ma senza accorgersi che a “perdere veramente” potevano essere solo gli studenti e le famiglie, per giungere alla soluzione, ormai palese, di un problema che poteva non esserci. Oggi, infatti, alla luce dell’ultima riorganizzazione proposta dall’Amministrazione comunale, che prevede tre autonomie scolastiche in luogo delle quattro preesistenti, alla luce dell’interruzione della protesta dei genitori, ai quali il Sindaco ha ridato le scuole (anche i plessi che saranno, comunque, chiusi saranno utilizzati per fini sociali) ed alla luce dell’imminente incontro fra l’Assessore Gabriele, il Sindaco Cinque e la popolazione equense, si ha l’impressione di aver raggiunto una sorta di “equilibrio di Nash” a seguito di un “dilemma di più prigionieri” ai quali sarebbe bastato comunicare e confrontarsi dall’inizio per evitare la “guerra mediatica” prima menzionata. Forse se ci fosse stato un accordo di rete fra tutte le scuole di Vico Equense, magari in partenariato con il Comune, per aderire, insieme, al progetto Scuole Aperte promosso dall’Assessore Gabriele, le scuole sarebbero diventate una fonte di finanziamento per molti e non un mero “centro di costo per pochi”. La scuola di Montechiaro si sarebbe trasformata, di pomeriggio, in una “beauty school” aperta a tutti, con genitori e figli ad approfondire, insieme, informazioni sui cosmetici, a curare la linea con la cyclette oppure a discutere con il dietologo della dieta più adatta, mentre a Ticciano si sarebbero visti gli stessi alunni, che di mattina “sbuffano” fra i banchi, arrivare di pomeriggio a scuola in bmx, sorridere alla vista dei docenti su bici obsolete oppure smontare il cambio Shimano delle mountain bike degli amici più grandi. Sarebbe stato… ma forse lo sarà! I presupposti ora sembrano esserci. I “prigionieri” sembrano essersi liberati delle loro convinzioni unilaterali e la strada intrapresa, all’insegna della comunicazione e del confronto, forse porterà ad una scuola rinnovata (non riformata), che sia di nessuno e che piaccia a TUTTI. (Dott. Michele Russo del Gruppo di Lavoro Scuole Aperte presso l'Assessorato all'Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Campania)
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2 commenti:
Gent.le dott. Russo,
sono il papa' di un bimbo iscritto al Plesso di Montechiaro che ora frequenta regolarmente le Sconduci. Sono il fautore della battaglia ed il primo che ha spinto tutti i genitori(anche se non c'e' voluto molto) di Montechiaro ad arrivare all'intesa con il Comune. La nostra non era una polemica per avere la scuola sotto casa, ma quella di non perdere un punto dove poter socializzare.
Le chiedo se possibile, visto che (se tutto prosegue per il meglio) avremo a disposizione lo stabile di aiutarci ad organizzare alcune delle cose che scrive nell'articolo.
Con la speranza di poterla incontrare la saluto e le lascio il mio indirizzo mail "Vitdel@alice.it"
Saluti
Vittorio
Memoria minuitur nisi eam exerceas.
Angela.
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