sabato 30 gennaio 2010

Show di De Luca con Rutelli “No a Casalesi e politicanti”

«Non possiamo regalare la Campania ai Casalesi». Vincenzo De Luca apre la campagna per le primarie alla Mostra d´Oltremare con Rutelli che lo incorona: «È il nostro candidato». «Basta con il mercato delle candidature, non c´è più tempo per piccole tattiche. Non possiamo regalare la Campania come base di potere dei Casalesi. Ci sono intere zone delle province di Napoli e Caserta in cui regna la criminalità, dove c´è il coprifuoco. Lo Stato non c´è e dare la Campania alla camorra significa mettere a rischio la democrazia in Italia. È responsabilità di tutti evitare che la Campania scivoli su questo piano inclinato». Vincenzo De Luca apre la sua campagna per le primarie all´assemblea nazionale di “Alleanza per l´Italia”. Invitato da Francesco Rutelli, Bruno Tabacci, Donato Mosella e Linda Lanzillotta siede in prima fila, un sorso d´acqua poi venticinque minuti di fila senza citare il suo rivale interno al Pd, Riccardo Marone. De Luca parla già da candidato presidente e attacca il Pdl puntando sull´inchiesta sui Casalesi in cui la Cassazione ha ritenuto corretta la richiesta di arresto del sottosegretario Nicola Cosentino, principale sponsor del candidato Pdl Stefano Caldoro, salvato dal voto in Parlamento. Il sindaco di Salerno, che ha già pronte due liste civiche a sostegno della sua candidatura per la guida della Regione (“Campania libera” e “Per De Luca”), cita i Casalesi poi mette sotto accusa i dieci anni di Bassolino in via Santa Lucia: «Fuori i politicanti dalle Aziende sanitarie. Ci sono primari che non sanno distinguere un bisturi da un cavatappi, che non sanno cos´è una sala operatoria perché conoscono solo le sale di attesa della politica. Abbiamo 800 mila disoccupati ma si continuano a sprecare occasioni di sviluppo. Nel programma dei fondi europei 2007-2013 non è stato ancora aperto un solo cantiere, è un delitto non riuscire a investire migliaia di miliardi. C´è un mondo imprenditoriale che chiede azioni energiche, non è possibile avere tempi biblici di decisione». Parla da candidato presidente e il popolo rutelliano, guidato in Campania dal deputato ex Pd Bruno Cesario, approva a ripetizione. Per sedici volte l´affollata assemblea interrompe De Luca per applaudirlo. E lui incalza: «Non sarò un uomo di partito perché sono un uomo delle istituzioni e di un programma di rinnovamento. Non mi bastano le etichette di partito e la mia battaglia non ha etichette. Per la Campania dobbiamo unire le forze sane. C´è bisogno di una mobilitazione straordinaria, un movimento di liberazione chiamando all´appello uomini e donne perbene di centro, di sinistra e di destra. Occorre un sussulto morale di straordinaria energia. Noi abbiamo il dovere di creare una speranza per le persone perbene, abbiamo il dovere di non lasciare solo chi vuole combattere per la legalità». Oggi il secondo round di De Luca alle 17.30 all´hotel Vesuvio. Forte del sostegno di Alleanza per l´Italia, De Luca accelera e Rutelli, intanto, irrobustisce il suo plotone campano. Dopo Bruno Cesario e il senatore ex Idv Giacinto Russo, arrivano il sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, l´ex parlamentare Piero Squeglia, il consigliere regionale Giuseppe Maisto. Tutti con De Luca. Bruno Tabacci approva e Rutelli lo incorona: «Vincenzo è il miglior candidato, l´uomo che rimette assieme le speranze per la Campania». (di Ottavio Lucarelli da la Repubblica Napoli)

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