mercoledì 27 gennaio 2010

Ennio Cascetta rinuncia, troppi veti ideologici e lotte intestine

Regione Campania - «Caro Bersani, le elezioni regionali del 2010 rappresentano una fase fondamentale di cambiamento e di aspettative per tutti. In particolare, i cittadini delle regioni del Sud Italia vivono la speranza di vedere affrontati problemi irrisolti e difficili, che spesso nel passato hanno creato sfiducia e scetticismo nella politica». Inizia così la lettera inviata dall'assessore ai Trasporti della Regione Campania, Ennio Cascetta, al segretario nazionale Pd, Pierlugi Bersani. «Il progetto del Pd che con le primarie di ottobre è stato presentato ai cittadini ha riscosso numerose e calorose adesioni, ed è subito apparso coerente con la forte esigenza di una nuova politica realmente attenta ai bisogni delle persone. È, infatti, assolutamente essenziale - sottolinea - indicare soluzioni concrete e coraggiose per regioni complicate e multiformi come la Campania, ricreando fiducia e orgoglio in chi ci vive. Ho ritenuto allora di dare un contributo, avviando nel territorio un dialogo con le persone, le imprese, i lavoratori e le associazioni, per costruire una concreta sfida di governo per la mia Regione, elaborando un programma con 12 proposte, nate da un'attenta valutazione dei problemi e delle priorità. Sono convinto che il metodo che ho applicato da assessore ai Trasporti, ottenendo risultati riconosciuti da tanti cittadini e da numerosi osservatori anche internazionali, vada adottato per affrontare problemi drammatici come l'occupazione e la malavita, per rilanciare la sanità, per il risanamento ambientale, per lo sviluppo energetico, e in molti altri campi fondamentali per la vita quotidiana dei miei concittadini. Un metodo basato sulla valorizzazione delle competenze e sul merito, oltre che sulla programmazione e sulla capacità di ascolto e di concertazione. Un metodo - evidenzia Cascetta - che ha trovato non poche difficoltà nell'essere compreso e valorizzato da una politica troppo autoreferenziale, sia durante la mia esperienza amministrativa che in questa fase di avvicinamento alle elezioni regionali». «Auspicavo un percorso che, partendo dalla discussione di merito, vedesse la partecipazione del Pd e degli altri partiti della coalizione. Un percorso più unitario, alla conclusione del quale si potesse individuare uno o più candidati, con proposte alternative, sulle quali confrontarsi alle primarie. Ho assistito invece - denuncia Cascetta - a lotte intestine, a passaggi di campo, a personalismi, a veti ideologici. Uno scenario che i cittadini campani non meritavano e che non ha segnato quelle differenze fondamentali che distinguono, e devono sempre distinguere, il centrosinistra rispetto al centrodestra. Si è discusso di candidati, si sta ancora discutendo di candidati, si sono fatti dei nomi, molti nomi, si sono confrontati e contrapposti gruppi e campanili, nel perseguimento dell'unico obiettivo di conquistare o conservare posizioni di potere; ma mai nessuno ha apertamente dichiarato cosa la coalizione di centrosinistra, e in essa il Pd, intende proporre a un regione di 6 milioni di abitanti, che rischia con il centrodestra di diventare una colonia del nord, in cui collocare centrali nucleari e a cui togliere fondi essenziali per lo sviluppo». «E ciò ha anche consentito al centrodestra, nonostante le difficoltà seguite al caso Cosentino, di riorganizzarsi e presentare per primo un candidato per la presidenza della Campania. Eppure nelle precedenti legislature il centrosinistra ha governato, certo con errori, certo con difficoltà, ma anche con alcuni significativi risultati che sono sotto gli occhi di tutti, e che finanche il candidato del centrodestra riconosce apertamente quando, proprio nel giorno in cui da Arcore lo designano - sottolinea Cascetta - indica la metropolitana regionale, da noi sviluppata, come uno dei progetti fondamentali da portare avanti assolutamente. Come, per la verità, non si può non riconoscere quanto di positivo è stato fatto in altri campi, come la ricerca, l'enogastronomia, i beni culturali, il restauro del teatro San Carlo, il nuovo auditorium di Ravello. In Campania ho sentito invece alcuni esponenti del centrosinistra, addirittura del Pd, elogiare la destra e celebrare un esponente del Pdl che finora nulla ha fatto per la sua regione». «Sulla base di tutte queste considerazioni, ho ritenuto di non proseguire il percorso avviato negli ultimi mesi. Auspico che, anche grazie al tuo contributo, possa esserci una soluzione più unitaria rispetto al confronto che si è sviluppato nelle scorse settimane. Per quanto mi riguarda, porterò a termine, con il massimo impegno, come ho sempre fatto, la mia esperienza amministrativa in Campania, consapevole - conclude la lettera - che ci sono tanti modi per rendersi utili alla propria terra e al proprio Paese. Cordialmente Ennio Cascetta». (da il Mattino)

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