Massa Lubrense - I soci diportisti della Pro Loco di Massa Lubrense rilanciano la richiesta di sospensione e di modifica del decreto emanato dal ministero dell’Ambiente, con cui è stato approvato il regolamento di organizzazione della Riserva marina di Punta Campanella, stravolgendo la proposta del Consorzio di gestione. Le proposte scaturite nel corso di un’apposita assemblea verranno inserite nel più vasto documento che accoglie le richieste delle rappresentanze delle associazioni di pescatori, e verranno trasmesse dai vertici dell’Area marina protetta al ministero dell’Ambiente per le opportune modifiche. L’obiettivo è di evitare il blocco delle attività che si sviluppano nell’ambito del territorio costiero. I diportisti e gli appassionati del mare di Massa Lubrense hanno sottolineato i punti critici del decreto che non rispecchia la realtà territoriale e le antiche tecniche di pesca tramandate da padre in figlio, peraltro, non devastanti per l’intero ecosistema marino. «In particolare – spiega il presidente della Pro Loco Lubrense, Gaetano Milone - sono stati messi in discussione il divieto di pesca della cernia bruna, della corvina e della magnosa, l’estensione del divieto di pesca oltre i 200 metri dalle boe che delimitano la zona A dello scoglio del Vervece, che di fatto preclude totalmente l’attività lungo la costa adiacente Marina della Lobra». In discussione anche il disciplinare che impone la preventiva autorizzazione per il passaggio nell’area marina protetta con lenze o pescato non consentito sulle imbarcazioni dirette in zone franche e la collocazione di gavitelli per l’ormeggio nelle zone dove è possibile sostare per la balneazione. «Si tratta di vincoli non praticabili – aggiunge Gaetano Milone - che alimentano problemi pratici legati alla richiesta di autorizzazione per chi proviene via mare da altri lidi e allontanerebbero le imbarcazioni». (a.s. il Mattino)
martedì 12 gennaio 2010
"Sospendete il regolamento sulla riserva marina"
Massa Lubrense - I soci diportisti della Pro Loco di Massa Lubrense rilanciano la richiesta di sospensione e di modifica del decreto emanato dal ministero dell’Ambiente, con cui è stato approvato il regolamento di organizzazione della Riserva marina di Punta Campanella, stravolgendo la proposta del Consorzio di gestione. Le proposte scaturite nel corso di un’apposita assemblea verranno inserite nel più vasto documento che accoglie le richieste delle rappresentanze delle associazioni di pescatori, e verranno trasmesse dai vertici dell’Area marina protetta al ministero dell’Ambiente per le opportune modifiche. L’obiettivo è di evitare il blocco delle attività che si sviluppano nell’ambito del territorio costiero. I diportisti e gli appassionati del mare di Massa Lubrense hanno sottolineato i punti critici del decreto che non rispecchia la realtà territoriale e le antiche tecniche di pesca tramandate da padre in figlio, peraltro, non devastanti per l’intero ecosistema marino. «In particolare – spiega il presidente della Pro Loco Lubrense, Gaetano Milone - sono stati messi in discussione il divieto di pesca della cernia bruna, della corvina e della magnosa, l’estensione del divieto di pesca oltre i 200 metri dalle boe che delimitano la zona A dello scoglio del Vervece, che di fatto preclude totalmente l’attività lungo la costa adiacente Marina della Lobra». In discussione anche il disciplinare che impone la preventiva autorizzazione per il passaggio nell’area marina protetta con lenze o pescato non consentito sulle imbarcazioni dirette in zone franche e la collocazione di gavitelli per l’ormeggio nelle zone dove è possibile sostare per la balneazione. «Si tratta di vincoli non praticabili – aggiunge Gaetano Milone - che alimentano problemi pratici legati alla richiesta di autorizzazione per chi proviene via mare da altri lidi e allontanerebbero le imbarcazioni». (a.s. il Mattino)
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